Ad Aprile prezzi all’ingrosso delle carni in forte aumento

Forti rialzi registrati per le carni ovine, suine ed avicole


Economia - pubblicata il 03 Giugno 2019


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Fonte: ufficio stampa Unioncamere

Roma, 3 giugno 2019 – Prezzi all’ingrosso in aumento ad aprile nelle carni (+5% rispetto a marzo), per effetto dei forti rialzi registrati per le carni ovine, suine ed avicole. In particolare,
l’aumento delle richieste tipico del periodo pre-pasquale ha impresso ad aprile un balzo ai prezzi della carne di agnello, cresciuti del +24,4% rispetto a marzo e, soprattutto, tornati ai massimi
da aprile 2012. Anche l’incremento mensile registrato per le carni suine è stato marcato, pari ad un +16%, in un mercato che ha risentito dei contemporanei aumenti rilevati per i prezzi dei suini
da macello. Tra le carni avicole, è proseguita la ripresa dei prezzi all’ingrosso della carne di pollo, in crescita del +16% rispetto a marzo, mentre meno accentuato è stata l’aumento per la carne
di tacchino (+4,2%). Sono alcuni dei dati che emergono dalla lettura dell’Indice mensile dei Prezzi all’ingrosso realizzato da Unioncamere e BMTI. Prezzi delle carni di agnello in forte rialzo
anche rispetto allo scorso anno: il confronto tra la settimana precedente la Pasqua 2019 con quella precedente la Pasqua 2018 mostra infatti un +40%. L’ulteriore recupero registrato ad aprile per
la carne di pollo ha invece sensibilmente ridotto il divario negativo rispetto a dodici mesi fa, passato dal -20,7% di marzo a -8,3% di aprile.
Nella filiera lattiero-casearia, ad aprile si è rilevata un’ulteriore stabilità per i prezzi all’ingrosso dei formaggi a lunga e media stagionatura. Il prezzo resta comunque più alto di quello di
dodici mesi fa: +20% per i formaggi a lunga stagionatura. Tra i singoli formaggi, va evidenziato l’ulteriore rialzo mensile registrato per il Pecorino Romano (+2,2% ad aprile dopo il +3,3% di
marzo), i cui valori restano però più bassi rispetto ad un anno fa (-10,2%). A monte della filiera, invece, un nuovo segno “meno” ha interessato i prezzi del latte spot – il latte commercializzato
al di fuori dei contratti di fornitura – in calo del 5,2% rispetto a marzo ma ancora più alti di quasi il 30% rispetto all’anno precedente. Restano più bassi di quasi il 10%, invece, i prezzi delle
uova.
Tra gli oli e grassi, mercato fermo e listini invariati per il burro (-0,4%), i cui prezzi si confermano ben più bassi rispetto ad un anno fa (-28%). Sono apparsi invece in leggera flessione
rispetto a marzo i prezzi degli oli di oliva (-1,4%), in un mercato che ha mostrato un volume di scambi limitato. Resta ampia comunque la crescita dei listini su base annua (+24,8%).
Tra i prodotti della filiera cerealicola, prezzi in calo per il riso (-1,9% su base mensile), complice un mercato stagnante, sebbene rispetto allo scorso anno i prezzi si attestino su livelli più
alti del 34,2%. Sebbene meno accentuato, il segno “più” rispetto allo scorso anno si conferma anche per i derivati del grano, con un +15% per la farina di grano tenero e un +5,8% per la semola di
grano duro.

Unioncamere con la società BMTI scpa pubblica mensilmente l’indice del prezzi all’ingrosso dell’agroalimentare aggregando i dati ufficiali rilevati dalle Camere di Commercio nelle rispettive
piazze attraverso i listini sui prezzi all’ingrosso all’agroalimentare. La nota di Unioncamere riporta il dato congiunturale e tendenziale mostrando la dinamica nazionale nei 4 comparti: Riso e
Cereali, Carni, Latte formaggi e uova, Oli e grassi.

Fonte: L’Indice dei Prezzi Ufficiali all’ingrosso viene elaborato da Unioncamere e da BMTI Scpa e si basa sui prezzi ufficiali all’ingrosso rilevati e pubblicati dal Sistema Camerale.
Nota metodologica su http://web.bmti.it/indiceprezzi

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