Promo - pubblicata il 15 Maggio 2017
Fonte: Ufficio stampa Suem
(n.120/2017) Un lavoro straordinario quello svolto dal SUEM 118 Treviso Emergenza nei giorni dell’Adunata nazionale degli Alpini da giovedì 11 a domenica 14. Complessivamente, tra l’attività
ordinaria e quella legata all’evento, la centrale del servizio di emergenza, diretto dal dr. Paolo Rosi, in questo periodo ha ricevuto 1666 chiamate telefoniche e disposto 961 missioni di ambulanza
su tutta la provincia.
“Negli ultimi 4 giorni della settimana abbiamo ricevuto 1666chiamate al 118 – spiega il dr. Paolo Rosi -. Ancora giovedì erano nella media abituale,
286, già il giorno successivo sono state 416, per toccare le 465 sabato e raggiungere la punta di 499 domenica. Un crescendo che
negli stessi giorni ha riguardato anche le missioni di ambulanza: 150, 231, 280, 300″.
“Gli interventi strettamente collegati all’Adunata degli Alpini sono quelli registrati presso i Posti medici avanzati, dove il lavoro di professionisti, operatori e volontari è stato veramente
incessante. Sono state trattate in totale 423 persone che vi si sono rivolte o sono state accompagnate dalle squadre a piedi. Di queste 57 sono state trasferite in
ospedale mentre le altre sono state curate e seguite sul posto venendo poi dimesse. Anche le missioni di ambulanza nell’ambito dell’adunata, 303, hanno dato subito una risposta
alle necessità, richiedendo l’ospedalizzazione solo di 22 pazienti”.
“Le cause del ricorso ai nostri Pma sono state le più diverse. Ci sono stati casi segnati dall’eccesso di assunzione di alcol ma non sono stati il motivo dominante del nostro lavoro. Abbiamo
trattato disturbi circolatori minori, piccoli traumi, vertigini, attacchi di panico, casi di spossatezza, due infarti miocardici acuti sottoposti immediatamente ad angioplastica presso il
laboratorio di Emodinamica della Cardiologia. In tutta l’attività, il caso più grave fino ad oggi è rappresentato dall’alpino ricoverato in Neurochirurgia per trauma cranico. Oggi, purtroppo
all’indomani della sfilata conclusiva, abbiamo registrato un decesso. Un alpino è stato trovato esanime nel camper dai compagni al risveglio; l’operatore del 118 ha guidato gli astanti
nell’esecuzione del massaggio cardiaco e le manovre rianimatorie praticate dal nostro personale, giunto tempestivamente, non sono riuscite ad impedirne la morte”.
Per un lavoro così importante, il dr. Paolo Rosi ringrazia tutti i collaboratori e i volontari. Un ringraziamento cui si aggiunge quello del Direttore generale Francesco
Benazzi.
“Mi complimento con il dr. Rosi per il funzionamento di tutta l’organizzazione sanitaria in occasione dell’Adunata – sottolinea Benazzi -. Ringrazio per l’impegno profuso
tutto il personale aziendale coinvolto a cominciare da quello del SUEM, del Pronto soccorso di Treviso e di tutti gli altri nostri ospedali, insieme a quello del Provveditorato, dei servizi
farmaceutici, informatici e delle tecnologie sanitarie per il grande supporto fornito. Ma, a nome dell’Azienda, sento di dover esprimere speciale gratitudine a tutti i collaboratori esterni o
volontari, delle varie componenti della Croce Rossa, dell’Ordine di Malta, della Croce Azzurra Ormelle, Croce Bianca Montebelluna, Croce Verde Roncade, di Castelmonte, dell’Emergenza Sanitaria Alta
Marca Soligo, di Imet, Pedemontana Emergenza, Prealpi Soccorso, dei vari gruppi di Protezione Civile, dell’Ospedale da Campo e delle Squadre sanitarie dell’Associazione Alpini, così come ai
tecnici della Regione e di Emergo; un vero esercito del soccorso e della solidarietà che ha lavorato indefessamente a fianco dei nostri professionisti in questi giorni così impegnativi”.