Economia - pubblicata il 28 Giugno 2021
Fonte: ufficio stampa Unioncamere e InfoCamere
Roma, 25 giugno 2021. Le imprese artigiane diminuiscono, la classe imprenditoriale invecchia ed è meno fiduciosa sul futuro. Ma gli artigiani 4.0 sono più ottimisti.
Nonostante l’artigianato pesi per il 9,5% sul Pil e rappresenti il 21,2% delle imprese, il mestiere dell’artigiano rischia di attrarre sempre meno giovani: in dieci anni si sono perse 28mila
imprese di under 30, diminuite del 41,9% rispetto al 2011. Mentre sono cresciute del 47% le ditte individuali guidate dagli over 70, con punte che superano il 50% al Mezzogiorno.
La difficoltà di ricambio generazionale potrebbe mettere a dura prova il futuro dell’imprenditoria artigiana che tra marzo 2021 e marzo 2011 ha già subito un calo complessivo di 170 mila
unità (-11,7%) portando a 1,3 milioni il totale dell’imprese artigiane. Sono in particolare le ditte individuali, che rappresentano oltre l’80% del comparto, a registrare perdite maggiori (-12,1%).
A livello regionale peggio fanno Abruzzo (-21%), Sardegna (-18%), Basilicata e Sicilia (che registrano entrambe – 17%). A darne evidenza è uno studio Unioncamere e
InfoCamere sull’evoluzione delle imprese individuali artigiane negli ultimi 10 anni , sulla base di Movimprese, l’analisi statistica del Registro delle imprese delle Camere di
Commercio.
Il Covid ha pesato ulteriormente su questa situazione. Nel 2020 il 70% delle imprese artigiane ha subito una riduzione di fatturato contro il 63% delle altre aziende. E anche sul futuro gli
artigiani sono molto cauti. Solo il 54% prevede di recuperare i livelli produttivi entro il prossimo anno, una quota che scende addirittura al 46% per quelle realtà artigianali alle prese con
problemi di passaggio generazionale.
Dal punto di vista territoriale, questa connotazione caratterizza in modo particolare le regioni del Centro-Sud, con in testa il Lazio (83,4%) seguito da Campania e Puglia (83,3%) con Sicilia e
Sardegna a chiudere le prime cinque posizioni (rispettivamente a 83 e 82,9%). Sul versante opposto, le regioni in cui la percentuale di imprese artigiane individuali è più contenuta sono concetrate
al Centro-NordEst: a cominciare dalle Marche (70,9%) per proseguire con Veneto (71,9%), Trentino-Alto Adige (72,1%), Umbria (72,4%) e, per finire, Emilia-Romagna (74,6%). Tra i settori, il più
popolato da questa forma giuridica è quello delle Altre attività di servizi, in cui la quota di imprese individuali tocca l’87,3%. A seguire i Trasporti e magazzinaggio (82,6%) e le Costruzioni
(83,1%).
Staffetta generazionale a rischio: meno di 1 giovane under 30 per ogni titolare over 70
L’artigiano è ancora un mestiere per uomini, ma crescono le donne