(Padova-Treviso – 01.07.2022) – Si è svolta nel pomeriggio di ieri, 30 Giugno, l’Assemblea Generale Privata 2022 di Assindustria Venetocentro, all’Auditorium Fondazione
Cassamarca di Treviso. In apertura, un lungo applauso ha reso omaggio a Leonardo Del Vecchio.
L’Assemblea ha approvato il Bilancio 2021, che rileva un incremento dei ricavi e un avanzo della gestione operativa, in miglioramento rispetto al Budget di periodo. I risultati della
gestione hanno consentito di implementare la qualità dei servizi erogati in favore degli Associati, sviluppare l’attività progettuale, destinare l’avanzo di esercizio a riserve di patrimonio,
anche per poter affrontare in futuro situazioni di difficoltà o shock esterni.
La Relazione sull’Attività ha reso ancor più visibile la capacità dell’Associazione di affrontare una fase complessa dando risposte concrete alle imprese, su emergenze e nuove opportunità:
piattaforma APPIA sui prezzi delle materie prime; nuova finanza; supporto alle imprese per l’accesso ai programmi Ue; progetti per il capitale umano, l’innovazione; per i temi della
sostenibilità, con risultati importanti in termini di rappresentanza, assistenza e fidelizzazione.
La seconda parte dei lavori è stata dedicata al tema “2022 dove stiamo andando? L’economia italiana tra pandemia, guerra e nuovo ordine mondiale”, con gli interventi di Paolo Mieli,
Giornalista e Storico, Veronica De Romanis, Economista e Autrice, condotti dal Giornalista Domenico Basso. Le conclusioni sono state di Leopoldo Destro, Presidente
Assindustria Venetocentro.
Il sistema manifatturiero e dei servizi innovativi di Padova e Treviso rallenta la crescita, per gli effetti di costo energia e materie prime, difficoltà di approvvigionamento, inflazione e
guerra, ma tiene. Dopo la crescita media annua del 17,5% e del 16,5%, rispettivamente, nel 2021 e il record dell’export (25,6 miliardi), nel primo trimestre 2022 la produzione industriale di
Padova e di Treviso registra, nell’ordine, un +5,1% e un +3,5% rispetto al trimestre precedente. La variazione su base annua è pari al +9,6% e al +5,3%. Un risultato sostenuto ancora dall’export,
cresciuto del 19,2%, spinto da Germania (+21,3%), Francia (+15,6%), Stati Uniti (+22%), Spagna (+20,9). Le incognite già citate pesano però, su margini e investimenti delle imprese, generano un
mix di incertezza sui prossimi mesi. Il problema dell’energia tocca in modo particolare il Veneto, che consuma il 12% dell’energia elettrica nazionale e oltre il 10% del gas naturale. E, oggi, il
prezzo unico è 5 volte quello di inizio 2020. A queste incognite, si aggiunge la difficoltà nel reperire profili e competenze. Sono 36.320 le assunzioni programmate dalle imprese in giugno-agosto
(127.250 in Veneto). Difficilmente reperibili per il 50,6% (Unioncamere-Anpal, Excelsior).
In due anni è cambiato il mondo. È passato poco più di un anno e mezzo dal mio insediamento – ha esordito nel suo intervento il Presidente Leopoldo Destro – eppure oggi ci
troviamo in un mondo completamente e imprevedibilmente diverso. Stiamo vivendo uno di quei momenti che segnano grande discontinuità e profondi cambiamenti nella storia: una pandemia mondiale; un
conflitto sul suolo europeo che sta mettendo alla prova libertà, democrazia ed equilibri geopolitici che davamo per scontati da più di 70 anni, oltre a generare un’enorme crisi umanitaria; un
faticoso percorso per combattere il cambiamento climatico, di cui misuriamo oggi gli effetti nella siccità e nel razionamento di una risorsa come l’acqua.
Energia, inflazione, guerra, crescita 2022 dimezzata. Shock esogeni, sottolinea il Presidente Destro, che stanno impattando in modo enorme sul nostro vivere quotidiano di
cittadini e di imprenditori: la corsa dei costi di energia e gas, fuori controllo (gas naturale +647% e Brent +104% rispetto al pre-Covid), con forti pressioni sui margini e complessità di
gestione per le imprese. Un’inflazione in crescita preoccupante (+6,8% a maggio, la più alta dal 1986); un rialzo dei tassi da parte della BCE e rischi di aumento per il costo del credito in
Italia e per il debito bancario delle imprese. Una conseguente crescita in rallentamento significativo quest’anno per l’Italia rispetto alle previsioni (dal 4% al 2%) e per il Veneto (dal 4,2 al
2,4%).
Cuneo e Irap, lo shock che serve. Il tutto in presenza di problemi endemici che vengono da lontano e di difficile soluzione, come il calo demografico, con un saldo naturale negativo che
cresce in Italia a ritmi sempre più rapidi: era -25.000 nel 2010 e nel 2021 ha già raggiunto quota -310.000. Ciò significa che ogni anno perdiamo l’equivalente di città come Padova e Treviso
insieme. La mancanza di riforme strutturali (Pa, fisco); un cuneo fiscale e contributivo sul lavoro insostenibile che rende difficile sviluppare politiche di crescita dei salari. A fronte di 300
miliardi di salari lordi corrisposti ogni anno nel settore privato – ricorda il Presidente Destro – lo Stato ne incassa 180 di contributi e di Irpef. Il vero cuneo è al 60%! La
riduzione strutturale del cuneo a vantaggio dei lavoratori e l’eliminazione dell’Irap è lo shock fiscale positivo che davvero serve per migliori salari, per la competitività delle imprese e del
Paese.
È tempo di responsabilità, lo dobbiamo ai giovani. Un quadro complesso e preoccupante, soprattutto in prossimità di una scadenza politica che, in particolare nel nostro Paese, genera
incertezze, tensioni, crescita ulteriore del debito e blocco delle riforme necessarie. I prossimi mesi – sottolinea Destro – saranno decisivi per portare a termine il lavoro
compiuto fino ad oggi su PNRR e riforme. È una responsabilità, non ci stancheremo mai di ripeterlo, verso quei 5,8 milioni di giovani italiani che oggi hanno tra i 15 e i 24 anni e che nel 2058
finiranno di ripagare i debiti contratti per lo sforzo straordinario del PNRR. Quasi mezzo milione di questi giovani si trova in Veneto.
Imprese fattore di sviluppo e coesione. In questo contesto di grande complessità, rimane, però la certezza di un saldo punto di riferimento per il nostro territorio: la forza, la
determinazione, la competitività del nostro sistema imprenditoriale, capace di rigenerarsi, di essere fattore di sviluppo e coesione. Un sistema diversificato nelle dimensioni e nei settori, in
reti di distretti e filiere, fortemente internazionalizzato, con un capitale umano di impareggiabile qualità. Lo conferma la performance del nostro export, che nel primo trimestre è cresciuto del
19,2%, nonostante tutto, la capacità di crescere di molte aziende, le innovazioni, gli investimenti. Traguardi tutt’altro che scontati, di cui essere fieri. Questo è il nostro spirito, questi
sono gli imprenditori di Padova Treviso e questo è il nostro territorio.
Una diversa narrazione del Veneto. La narrazione sul Veneto dovrebbe dedicare maggiore attenzione proprio alle imprese che sono “andate oltre”, integrarle con più forza nel suo
orizzonte, associarvi il nome della regione fino a farne il marchio di fabbrica. Questo ne aumenterebbe l’attrattività verso le giovani generazioni, motivate e preparate, che altrimenti cercano
altrove risposte alle loro aspirazioni.
Patto per il lavoro e i giovani. Questo sistema di grandi, medie e piccole imprese, ha il proprio riferimento nell’Associazione, impegnata a esprimere indirizzi e visioni sui quali
orientare anche le scelte politiche ed economiche, locali e nazionali. Il Presidente si è soffermato sui progetti per il rafforzamento e la qualificazione del capitale umano, da quelli per
politiche volte a mitigare l’invecchiamento della popolazione e invertire la curva demografica, a quelli per trattenere i giovani sul territorio o attrarre nuovi lavoratori, in maniera mirata e
regolata, anche da Paesi extra-comunitari. Dalla crescita anche dimensionale delle imprese, mediante nuove forme di apertura al capitale o di finanziamento extra-bancario (bond di sistema), alla
rigenerazione urbana ed ambientale. Il tutto in stretta relazione con istituzioni ed enti locali, università e scuola, il sistema bancario, le nostre naturali controparti sindacali, alle quali
dico, oggi: siamo qui per fare quello che serve al territorio, alle imprese, ai lavoratori, attraverso un confronto franco, trasparente e collaborativo.
Europa: subito tetto al gas, più tempo per la filiera elettrica. Sul piano internazionale ora più che mai servono, da parte dell’Europa, lucidità, coesione e capacità di visione perché
è evidente la posta in gioco. Serve più Europa per una comune politica estera e di difesa. Serve più Europa per una riforma compiuta del Patto di Stabilità e Crescita. Più Europa ancora per una
comune politica energetica e industriale, che intanto raccolga, senza indugio, la sollecitazione italiana alla costituzione di comuni stoccaggi e riserve e introduca un tetto al prezzo del gas.
Un’Europa che giochi da protagonista anche la partita della ridefinizione del processo di globalizzazione; che persegua la transizione elettrica, ma nei modi e nei tempi giusti, per non mettere a
rischio intere filiere produttive (automotive, componentistica).
AVC e Venezia-Rovigo: un nodo metropolitano “europeo” e attrattivo. Il Presidente Destro ha concluso soffermandosi sul progetto di aggregazione con Confindustria Venezia
Rovigo, per il quale ha ringraziato la Commissione Paritetica, la struttura, gli organi e soprattutto le centinaia di associati che hanno partecipato alle riunioni zonali, volendo capire,
discutere, giudicare ed emendare il progetto. Ma soprattutto volendo esprimere supporto, convinta adesione e incoraggiamento verso l’obiettivo. Un progetto che ho ricevuto in eredità, che
ho voluto capire bene, approfondire e che mi ha convinto. Che non è sostenuto solo da obiettivi di crescita dimensionale o di efficientamento associativo, ma da una chiara visione di futuro e da
un sogno, da avviare, implementare e da consegnare a chi verrà dopo di noi. Quello di dare finalmente identità e prospettiva ad un nodo di rango metropolitano per il nostro Veneto, capace di
costruire un’offerta di vita e di lavoro a tanti giovani, manager, imprese, investitori. Dove coniugarla in uno dei territori più belli al mondo, capace di unire il vivere bene con la
concentrazione di business, di ricerca e innovazione, industria. Con un’offerta formativa anche universitaria e infrastrutturale che lo collega al mondo. Con tesori culturali e ambientali,
patrimonio Unesco e centri di innovazione degni delle aree più competitive in Europa e oltre. Ecco, questa è la sfida e il sogno che è alla base di questo progetto. A voi, a tutti noi, la
responsabilità e l’onore di essere parte attiva e determinante di una decisione che il prossimo novembre lo renda possibile.
L’evento è stato sostenuto da Umana, con il contributo di Mion Ventoltermica; in collaborazione con Bevande Futuriste, Vivai Curtolo, Goppion Caffè,
Magis, Moltelvini, Skema.