Bando periferie, Confindustria Belluno Dolomiti: necessario confermare le risorse, prevalga il senso di responsabilita’


Promo - pubblicata il 07 Settembre 2018


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Fonte: ufficio stampa Confindustria Belluno Dolomiti


Belluno, 6 settembre 2018 – «Non è solo una questione di risorse: in gioco c’è anche la credibilità del sistema Paese. Come possiamo illuderci di attrarre e di stimolare investimenti per
la crescita, se ad ogni cambio di governo si cancellano i provvedimenti, anche positivi, come nel caso del bando per le periferie». Il presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Luca
Barbini
, interviene così sulla vicenda del congelamento delle risorse stanziate per il bando periferie (500 milioni), che equivale a una sostanziale cancellazione, a scapito non solo dei
Comuni che ne avevano beneficiato ma anche delle imprese, in particolare quelle di un settore in sofferenza qual è l’edilizia.

«Auspico che su questo tema vi sia una convergenza politica – afferma Barbini – e che i parlamentari bellunesi si impegnino a confermare le risorse previste dal bando, a cominciare
ovviamente dai 18 milioni per Belluno. E’ infatti vero che i progetti di riqualificazione sono già stati avviati in base alla convenzione firmata a dicembre. Anche la nostra associazione ha
partecipato con successo al bando. E proprio a seguito del contributo concesso ha commissionato un progetto per la sistemazione di Palazzo Alpago. Se le risorse saranno definitivamente congelate,
saremo costretti, come altri, a valutare azioni legali, a tutela delle spese già sostenute. Mi chiedo quante siano le situazioni come la nostra e se il governo si è per caso posto questo problema».
«Allo stesso modo – prosegue Luca Barbini – bloccare le risorse del bando periferie equivale a privare le imprese del settore edile, ancora in sofferenza, di un’importante opportunità. I 18 milioni
per Belluno sarebbero uno stimolo per investimenti ben più consistenti (35 milioni secondo le stime) a vantaggio dell’intero sistema economico locale, nonché delle città coinvolte che si sono
impegnate a sviluppare progettualità giudicate da una commissione tecnica. Vanno premiate le amministrazioni virtuose, a prescindere dal colore politico, che in tutt’Italia hanno lavorato per
migliore il loro territorio».

«Infine – conclude Luca Barbini – c’è la questione della credibilità: agire in questo modo, cancellando le regole del gioco a partita iniziata, significa alimentare l’immagine di
un Paese inaffidabile, dove è meglio non investire. Spero pertanto che, come è già accaduto recentemente su altre vicende, prevalga il senso di responsabilità e che le risorse per il bando
periferie siano confermate».

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