Coldiretti Treviso esulta per l’etichetta DEF di origine dei prodotti alimentari.

Polegato: dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza attraverso un lavoro costante in sede europea e nazionale.


Economia - pubblicata il 03 Ottobre 2019


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Fonte: ufficio stampa Coldiretti Treviso

Grande soddisfazione e grande prova di responsabilità di una Coldiretti capace di dare valore al proprio patto con i consumatori. Questo il commento di Giorgio Polegato,
presidente di Coldiretti Treviso in riferimento alla notizia che la trasparenza sugli alimenti entra nella Nota di aggiornamento del Def approvata dal Governo con
l’obiettivo di rafforzare l’etichettatura d’origine dei prodotti attraverso un lavoro costante in sede europea e nazionale. Coldiretti sottolinea il proprio apprezzamento per il rispetto
dell’impegno assunto dal premier Giuseppe Conte con il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini al Villaggio Contadino, che ora deve tradursi nei decreti
applicativi.

Di fronte all’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea che obbliga ad indicare l’etichetta per la carne fresca, ma non per quella trasformata in salumi, per la frutta fresca,
ma non per i succhi, per il miele ma non per lo zucchero, l’Italia, che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie
– ha sottolineato Polegato replicando le parole del presidente Ettore Prandini nel precisare che in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il
valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti.

Infatti – spiega la Coldiretti – nonostante i passi in avanti compiuti negli ultimi anni a livello comunitario e nazionale fino ad oggi circa 1/4 della spesa degli
italiani è ancora anonima rendendo possibile spacciare per Made in Italy prodotti stranieri. Un inganno per i produttori agricoli italiani che subiscono la concorrenza sleale di
Paesi dove non vengono rispettate le stesse norme in materia di sicurezza alimentare, lavoro e ambiente ma anche un inganno per i consumatori che non hanno la possibilità di fare scelte di acquisto
consapevoli. Il 93% degli italiani – conclude la Coldiretti – ritengono importante conoscere l’origine degli alimenti ed in quasi 3 casi su 4 (73%) sono disposti a spendere di più per i
prodotti 100% italiani dal campo alla tavola secondo i dati dell’ultima consultazione pubblica effettuata da Ismea. Anche perché l’Italia – come si legge nel documento del Governo è leader della
qualità con un numero elevato di produzioni Dop/Igp/Stg, una ricchezza da promuovere e salvaguardare: la protezione delle indicazioni geografiche nel mondo e sul web costituisce una delle azioni
più importanti per limitare il fenomeno distorsivo dell’Italian sounding.

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