Economia - pubblicata il 31 Marzo 2020
Fonte: ufficio stampa gruppo panificatori provinciale
“I panificatori non si fermano perché il pane è un “bene essenziale” ed infatti”- ha affermato il presidente della storica categoria di Confcommercio Maurizio Porato, “ogni notte sforniamo per i
clienti il buon pane fresco” con sacrificio, ma anche con la massima convinzione e con la volontà di contribuire ad alleggerire il peso dell’emergenza e della quarantena ai consumatori. In tutte le
guerre, il pane ha salvato famiglie ed eserciti e tutt’oggi – pur inflazionato dal pane surgelato precotto dei supermercati, torna ad essere un “prodotto rifugio” anche se negli ultimi anni, ed in
questo periodo in particolare, ha preso piede tra le famiglie l’abitudine di pizze e focacce fatte in proprio.
I panificatori della provincia – circa 250 dislocati nei vari comuni della provincia – consapevoli di svolgere un servizio di prossimità, in gran parte hanno aggiunto anche prodotti da forno ed
alimentari così da essere- in particolare ora, in tempo di coronavirus- dei veri riferimenti del territorio per quella spesa “piccola, sana e salvafamiglie in quarantena”.
“Ogni nostro panificio” – prosegue il presidente Porato- “è un riferimento di una via, di un quartiere o di un paese: mai come ora sentiamo tutta la preoccupazione per l’emergenza, ma l’acquisto
del pane resta ancora un momento fondamentale e, anche se il consumo a famiglia si è drasticamente ridotto, nei nostri negozi trovano un prodotto sano, di qualità, oltre che un sorriso ed una
speranza, quella di uscirne il prima possibile tutti insieme e più forti di prima”.
“Teniamo aperti i nostri forni per affetto e passione e per resistere”- spiega Porato- “abbiamo dovuto diversificare la produzione da forno ed estendere all’alimentare di base. Ci siamo attrezzati
per gestire l’emergenza ed abbiamo messo in pratica tutte le misure di sicurezza all’interno dei negozi e coi nostri dipendenti, che non si sono mai tirati indietro pur avendo ogni giorno il
rischio concreto del contagio. Affrontiamo le giornate conguanti, metro, mascherine, ingressi contingentati, pane prenotato al telefono per ridurre il tempo di permanenza. Molti lo acquistano per
l’intera settimana, così da ridurre le uscite: il pane fresco ha il vantaggio che con il congelamento non perde alcuna proprietà, mentre invece quello industriale si. Inoltre la pagnotta è uno dei
pochi prodotti pronti e finiti, facilmente trasportabili, si conserva bene e non richiede lavorazioni e trasformazioni. Dal panificio alla tavola, mantiene intatta fragranza e bontà. La fatica c’è
ed il sacrificio pure: ci alziamo ogni notte per garantire un prodotto sano e fresco, ma la soddisfazione di portare nelle tavole dei trevigiani bontà e qualità in un momento critico come questo,
compensa ampiamente”.
Allegati: locandina