La congiuntura del manifatturiero nel secondo trimestre 2023

Il rallentamento dell’industria: la debolezza della raccolta di nuovi ordini, sia interni che esteri, porta la produzione in territorio negativo


Economia - pubblicata il 04 Agosto 2023


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Fonte: ufficio stampa Presidenza della Camera di Commercio di Treviso Belluno|Dolomiti

 

 

Penalizzate in particolare le industrie di beni di consumo, esposte alla pressione inflazionistica, ma la flessione della domanda colpisce tutti i settori.

 

Treviso, 03 agosto 2023.

Il commento del Presidente Mario Pozza

I risultati del secondo trimestre 2023 confermano il rallentamento anche per l’industria manifatturiera trevigiana e bellunese – commenta il Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, Mario Pozza.

Rispetto al secondo trimestre 2022 osserviamo un contro-rimbalzo negativo del -5,3% a Treviso e del -2,7% a Belluno, condizionato principalmente dal venir meno delle condizioni straordinarie della domanda registrate lo scorso anno. Un indebolimento che tuttavia segna anche il passo congiunturale – spiega il Presidente – considerato che a Treviso la produzione flette del -1,7% rispetto al primo trimestre (a Belluno -1,5%).

Il rallentamento su base annua – prosegue Pozza – era atteso perché sconta il confronto con un periodo in cui la produzione beneficiava ancora delle “code” della ripartenza post-Covid. Però non ci aspettavamo un calo degli ordini esteri così pronunciato, che cambia decisamente le prospettive rispetto ad un anno fa.

A pesare sul passo congiunturale ora è anche il surriscaldamento dei prezzi: un’inflazione elevata, sebbene in riduzione in base agli ultimi dati dell’Istat, ha un impatto negativo sui consumi delle famiglie. Inoltre, le politiche monetarie restrittive messe in campo per contrastarla impattano negativamente sui prestiti e di conseguenza sugli investimenti. Non dimentichiamo poi – riflette Pozza – che si stanno via via esaurendo gli incentivi fiscali sull’edilizia. Incentivi che hanno sostenuto ma anche “gonfiato”, se vogliamo, la nostra economia.

A questo si aggiunge la frenata dell’economia tedesca, che per l’industria manifatturiera trevigiana e bellunese rappresenta un importante sbocco commerciale – continua Pozza – Per Treviso la Germania è il primo mercato estero di riferimento, con 2,4 miliardi di export nel 2022 (pari al 15% delle esportazioni trevigiane totali). Quasi la metà dei prodotti made in Treviso destinati a questo Paese è costituita da mobili, elettrodomestici, macchinari e calzature. Per Belluno la Germania rappresenta il terzo mercato con vendite per oltre 425 milioni (quasi il 9% del totale export bellunese). La metà delle esportazioni riguarda l’occhialeria, ma un altro 16% proviene dalle vendite di macchinari.

Al momento l’occupazione tiene nel primo semestre: i livelli di assunzione e i saldi – spiega il Presidente – sono ancora superiori a quanto registrato nel 2019. Qualche rallentamento si rileva rispetto al 2022, in particolare per i settori industriali più legati ai beni di consumo.

Ma per il futuro immediato prevale l’incertezza: questo il sentiment degli imprenditori – dice il Presidente –  se consideriamo l’equi-distribuzione dei giudizi fra chi stima in aumento produzione e nuovi ordini, chi ne prevede una diminuzione e chi invece propende per una loro stabilità. Va detto che il portafoglio ordini si mantiene per Treviso su un orizzonte di produzione di 56 giorni (quasi come lo scorso trimestre), mentre per Belluno l’orizzonte di produzione è di 53 giorni (era 55 il trimestre scorso).

Non possiamo lasciare che i nostri imprenditori navighino a vista – avverte il Presidente – ma occorre trasformare questo momento di incertezza in opportunità, proseguendo nell’opera di accompagnamento delle imprese nei processi di digitalizzazione e, pensando agli ultimi eventi climatici, anche di sostenibilità ambientale. Una maggiore competenza tecnologica si riflette poi nella personalizzazione dei prodotti/servizi offerti.  La personalizzazione consente di andare incontro alle specifiche esigenze dei clienti: di conseguenza, permette di essere più competitivi nei mercati. In quest’ottica continuo a pensare che il PNRR resti uno strumento fondamentale a sostegno della domanda interna. Il mondo delle imprese si aspetta che parta quanto prima. La revisione di alcune misure per 16 miliardi di euro è impattante per il sistema economico, confidiamo nell’impegno del Governo per finanziare gli interventi.

Le tecnologie digitali aiutano anche ad essere più flessibili nella diversificazione dei mercati: oggi – sottolinea il Presidente – soffriamo il rallentamento dell’economia tedesca, ma la capacità di un imprenditore è anche quella di sapere intercettare per tempo questi momenti di difficoltà e di mettere in atto strategie di diversificazione. In questo senso, ribadisco il mio impegno, come Presidente di Assocamerestero, a sostenere le imprese, piccole e medie, nel processo di diversificazione ed esplorazione di nuove opportunità di business.

(…) Continua in allegato

 

 

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