Economia - pubblicata il 08 Aprile 2024
Fonte: ufficio stampa Confartigianato Imprese Marca Trevigiana
Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana: «Occorre insistere nella collaborazione con le scuole. Ma serve anche un’azione culturale sulle famiglie, in particolare per quanto riguarda la scelta dei percorsi di studio»
Treviso è la quinta provincia in Italia per fabbricazione di robot. La Marca Trevigiana conta 22 imprese sulle 524 sull’intero territorio italiano, con un indice di specializzazione di due volte e mezzo superiore alla media nazionale. «Questo dato è solo la punta dell’iceberg di un processo di innovazione che interessa la nostra economia», sottolinea Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. «Ciò è dovuto a un complesso di fattori, dalla presenza della meccanica avanzata al dinamismo delle start-up innovative, fino al ruolo dell’Università. Le tecnologie dell’intelligenza artificiale entrano sempre più nelle imprese artigiane e si intrecciano con un crescente utilizzo dei sistemi robotizzati. Purtroppo, resta aperto il problema del reperimento di figure professionali specializzate.»
In Veneto, su 34.950 posti con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0, ben 20.270 risultano difficili da reperire, una percentuale del 58,6, che colloca la regione al quarto posto in Italia.
Tra le professioni più richieste dalla transizione digitale ci sono gli introvabili operai addetti a macchinari per la stampa di tessuti, i conduttori di macchinari per la conservazione della carne, con il 100% delle difficoltà di reperimento. A seguire, gli ingegneri elettrotecnici (91,9%), gli elettrotecnici (91,5%), gli ingegneri dell’informazione (88,9%), gli attrezzisti di macchine utensili (88,3%), i meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili, insieme agli operai addetti alle macchine utensili automatiche e semiautomatiche (84%).
Le imprese artigiane della Marca Trevigiana, in linea con i dati veneti, trovano grandi difficoltà a reperire personale con competenze di linguaggi e metodi matematici e informatici: il 60,9% degli addetti richiesti è difficile da reperire. La carenza di personale specializzato si fa sentire anche per i posti che richiedono competenze digitali di base: il 50,6% è difficile da coprire.
«La carenze di personale specializzato è un problema trasversale a ogni settore dell’economia trevigiana», dice il presidente Oscar Bernardi, «ma si fa maggiormente sentire in quei comparti che stanno spingendo verso l’innovazione. Occorre insistere sulla collaborazione con le scuole, perché queste figure vengano formate. Ma serve anche un’azione culturale sulle famiglie, in particolare per quanto riguarda la scelta dei percorsi di studio. Confartigianato si sta sempre più impegnando per presentare all’opinione pubblica la crescente specializzazione delle MPI nella Marca Trevigiana. È un patrimonio fondamentale per dare un futuro alla nostra economia, ma anche una grande opportunità per i nostri giovani di trovare un’occupazione stimolante e avanzata. Un lavoro appagante, vicino alla comunità a cui si appartiene.»
A dimostrare la specializzazione dell’artigianato nella provincia di Treviso è arrivato il recente rapporto di Confartigianato in occasione della terza giornata nazionale dell’artigianato. La Marca Trevigiana è tra le province più specializzate in otto settori della manifattura: alimentare; fabbricazione di articoli in pelle; fabbricazione di macchinari e attrezzature; legno e prodotti del legno e sughero; lavorazione di minerali non metalliferi; fabbricazione della carta e di prodotti della carta; fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi.
«La nostra provincia è ai primi posti», fa notare il presidente Oscar Bernardi, «anche nella produzione di software, nella consulenza informatica e nelle attività connesse. È il segnale che la Marca Trevigiana non ha nulla da invidiare ad altre aree europee. Le nostre imprese stanno facendo innovazione più di quanto sia la percezione dell’opinione pubblica. Per questo è importante che le famiglie e i giovani trevigiani siano sempre più consapevoli delle opportunità che il nostro territorio sta creando.»