Economia - pubblicata il 30 Ottobre 2020
Fonte: ufficio stampa Confartigianato Imprese Marca Trevigiana
Il nuovo decreto condanna vaste aree del paese italiane non raggiunte dalla rete autostradale all’impossibilità di ristorare gli autisti di veicoli adibiti al trasporto delle merci anche soltanto
del caffè necessario a svolgere il loro lavoro, prevalentemente notturno, senza contare che la chiusura di questi esercizi comporta, nella stragrande maggioranza dei casi, anche la chiusura dei
servizi igienici, delle docce e quant’altro presente e realizzato per una sosta ristoratrice. La scarsità di aree di servizio inadeguate dove poter effettuare le soste previste per legge è
comunque un problema che perdura da molto tempo anche nella rete autostradale e che continua ad essere ignorato. Un esempio sono le due bellissime aree di servizio che si stanno ultimando
sull’autostrada A 27 a Mogliano Veneto. Tutto molto moderno, con tanto verde, ma ci si è dimenticati dei camion. La società autostrade ha comunicato che ci sono solo sette parcheggi disponibili
per i mezzi pesanti.
Chiediamo che il D.P.C.M. venga modificato aggiungendo la deroga anche per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di sosta attrezzate per veicoli industriali,
nonché nelle aree interportuali e di scambio intermodale, oltre che nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le strade di grande comunicazione e sulle strade statali dei
territori non raggiunti dalla rete autostradale. Riteniamo, conclude Vendrame, che ciò possa rappresentare un segno di riconoscimento al valore, anche civile e non soltanto economico,
dell’attività di coloro che si è voluto definire, negli scorsi mesi, come gli oscuri eroi della strada e che rischiano ora di essere trattati come degli accattoni.