Le dinamiche dell’industria bellunese e trevigiana nel 1°trimestre 2017. Commento del Presidente Mario Pozza

Si rafforza la crescita del manifatturiero: su base annua produzione in aumento del +4,8% a treviso e del +9,9% a belluno


Economia - pubblicata il 24 Maggio 2017


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Le dinamiche dell’industria bellunese e trevigiana nel 1°trimestre 2017

Il quadro generale

Al netto delle oscillazioni dettate dalla stagionalità, nel primo trimestre 2017 l’industria manifatturiera trevigiana e bellunese permane in fase espansiva, ed anzi rafforza la sua crescita su
base annua.
In provincia di Treviso, infatti, la variazione tendenziale della produzione (rispetto al primo trimestre 2016) si porta al +4,8%, quando era del +3,6% lo scorso anno. Analogamente, in provincia di
Belluno si registra una produzione in crescita quasi del 10% su base annua: dato suscettibile di amplificazione a causa della minore numerosità del campione d’imprese, ma nettamente in
miglioramento rispetto a quanto rilevato nel primo trimestre 2016 (+3,9%), a numero equivalente di casi intervistati. La variazione tendenziale grezza della produzione industriale in Italia,
l’indicatore più confrontabile con i risultati della nostra indagine congiunturale, si ferma al +3,9%.
Come si vedrà nell’analisi di dettaglio, è tutto il quadro degli indicatori ad essere positivo, con solo qualche incrinatura in alcune variazioni congiunturali e una trascurabile minima contrazione
nel grado di utilizzo degli impianti (che resta prossimo al 72% a Treviso e al 74% a Belluno).
In particolare sono molto positive le variazioni tendenziali del fatturato: +7% a Treviso, +11,6% a Belluno. In entrambe i casi queste variazioni sono sostenute tanto dalla componente estera quanto
dalla componente interna, come testimoniato dalla stessa raccolta ordini. Prendendo a riferimento i risultati per la provincia di Treviso, dove la numerosità campionaria e la varietà settoriale
dell’universo di riferimento riducono le distorsioni statistiche, si registra una crescita tendenziale degli ordini dal mercato interno del +6,5%, addirittura di 1 punto percentuale superiore alla
crescita degli ordini dal mercato estero.
“Sui mercati esteri stanno recuperando i beni di investimento – spiega il Presidente della Camera di Commercio Mario Pozza – mentre sul mercato nazionale crescono di più i beni
intermedi, tanto a livello di produzione che di fatturato. Segno di un buono stato di salute delle nostre filiere, in particolare di quelle della meccanica e della plastica”.
“Confortanti anche le previsioni per il 2° trimestre 2017 – aggiunge Pozza – per tutti gli indicatori il saldo fra giudizi positivi e negativi è nettamente a favore dei primi, in
particolare modo per la domanda estera, in linea peraltro con altre indagini previsionali sul manifatturiero italiano. Inoltre, cosa per me altrettanto importante, tende a ridursi la “zona di
sofferenza”, la quota d’ imprese che indicava situazioni in peggioramento: certo, con situazioni diverse da indicatore a indicatore e rispetto ai due territori che impongono di non
abbassare la guardia, ma che non alterano la tendenza di fondo”.

L’analisi di dettaglio degli indicatori per il manifatturiero bellunese

Produzione e fatturato

La produzione manifatturiera bellunese, in linea con il contiguo territorio trevigiano e il più ampio contesto nazionale, mantiene un andamento positivo, soprattutto per le imprese con 10 addetti e
oltre: queste, nonostante una lieve oscillazione negativa congiunturale (-1,1%), hanno registrato un incremento su base annua del +9,9%, in serie storica il migliore rilevato nel primo trimestre
degli ultimi anni.
Andamento analogo si osserva per il fatturato: nel trimestre in esame la variazione tendenziale su annua risulta del +11,6%, un tasso più che doppio rispetto a quello rilevato lo stesso trimestre
dello scorso anno (+5,3%).
Anche le micro imprese (5-9 addetti) vivono questo momento favorevole, mostrando un discreto progresso, sia per la produzione che per il fatturato, oltre che sul piano tendenziale, anche in quello
congiunturale.
Il quadro previsionale offerto dagli imprenditori per il periodo aprile-giugno rafforza questi riscontri positivi: per entrambe gli indicatori diminuisce di circa 10 punti percentuali la quota dei
pessimisti e di chi propende per la stazionarietà. Le aziende che prevedono un aumento diventano la maggioranza: il 43,4% per la produzione ed il 44,3% per il fatturato. Il saldo tra giudizi
positivi e negativi balza così in terreno positivo per entrambi gli indicatori: per la produzione passa dai -6,5 p.p. dello scorso trimestre a +25,1 e per il fatturato da -3,3 a +25,4 punti
percentuali.

Nuovi ordinativi

Gli ordinativi continuano l’andamento positivo rilevato a fine anno e garantiscono un orizzonte medio di produzione di 58 gg., superiore a quanto rilevato un anno fa nello stesso periodo (50
gg.).
Cresce soprattutto la domanda estera sia nel breve (+10,8% la variazione congiunturale), che su base annua (+21,6%), ma si mantiene positiva anche la domanda interna, sebbene a ritmi decisamente
diversi: +2,7% la crescita sul trimestre precedente e +3,6% rispetto a dodici mesi fa.
Ottimistiche le previsioni per il secondo trimestre dell’anno: la maggioranza degli intervistati si schiera a favore dell’aumento, sia per gli ordini dal mercato estero (44,4%) che dal mercato
interno (44,5%). Segue la quota di aziende che indica una raccolta ordini in linea con il trimestre precedente (41,7% e 34,6% rispettivamente per la domanda estera e interna). Residuale la quota
dei pessimisti: in calo rispetto al trimestre precedente sul fronte degli ordinativi interni (da 29,4% a 20,9%), in lieve aumento per la domanda estera (dal 7,2% al 13,9%).

L’analisi di dettaglio degli indicatori per il manifatturiero trevigiano

Produzione e fatturato

Nel primo trimestre 2017 la produzione manifatturiera delle imprese trevigiane con 10 addetti e più cresce su base annua del +4,8%, un ritmo superiore rispetto a quello riscontrato lo scorso anno
(+3,9%) e sostenuto soprattutto dalle imprese con più di 50 addetti (+5,8%). Tuttavia, anche per la piccola (10-49 addetti) e la micro (5-9 addetti) impresa la variazione è positiva e superiore al
3%.
I dati grezzi mostrano un andamento congiunturale nel complesso sostanzialmente piatto (+0,5% la variazione sul trimestre precedente), tuttavia la piccola e micro impresa mostrano progressi più
decisi (rispettivamente +2,2% e +3%) e il dato destagionalizzato evidenzia un progresso più marcato.
Più che positiva anche la variazione su base annua del fatturato: +7% (lo scorso anno, nello stesso trimestre in esame, era al +3,6%). Sostengono la crescita tanto la componente interna (+7,2%)
quanto quella estera (+7%). Guardando alla dimensione d’impresa il risultato premia in particolare le imprese con più di 50 addetti (+9%), ma anche le piccole imprese sono interessate da una
variazione sostenuta (+4,7%). Il fatturato risulta in crescita anche per le micro imprese (fra i 5 e 9 addetti), ma a ritmi più contenuti (+1,8%).
Il buon momento è confermato anche dalla distribuzione dei giudizi previsionali per il secondo trimestre dell’anno: per entrambi gli indicatori circa il 52% delle imprese intervistate rimane
orientato alla stabilità, ma sale a un terzo la schiera degli imprenditori a favore dell’aumento sia della produzione che del fatturato, sopravanzando di molto il gruppo dei pessimisti con un saldo
fra giudizi positivi e negativi che sale a +19,3 punti percentuali per entrambi gli indicatori.

Nuovi ordinativi

Anche la raccolta ordini cresce in modo sostenuto rispetto al primo trimestre dello scorso anno, addirittura più nel mercato interno (+6,5%) che su quello estero (+5,5%). Entrambi i risultati sono
sostenuti dalle imprese con 50 e più addetti. Tuttavia, anche le piccole imprese (10-49 addetti) spuntano un buon risultato nel mercato interno (+5,3%), mentre è in lieve diminuzione la raccolta
dal mercato estero (-1,2%).
Positive le aspettative: anche se la maggioranza rimane schierata per la stabilità (ovvero per una dinamica degli ordini in linea con il trimestre precedente), sale sensibilmente la quota di chi
invece ne prevede un aumento (dal 23% al 30% per il mercato interno e dal 27,5% al 38% per quello estero); specularmente, si riduce la quota di giudizi di contrazione sia per gli ordini interni che
per quelli esteri (rispettivamente al 18% ed al 12%). Il saldo dei giudizi previsionali risulta quindi più che positivo per entrambi gli indicatori e particolarmente elevato con riferimento al
mercato estero (+26,2 punti percentuali).

Nota metodologica
L’indagine Veneto Congiuntura del primo trimestre 2017 – realizzata da Unioncamere del Veneto – si basa su 294 imprese intervistate, per un totale di quasi 13.750 addetti, per la provincia di
Treviso e su 129 imprese intervistate, per un totale di oltre 5.850 addetti, per la provincia di Belluno.

a cura dell’Ufficio Studi e Statistica della
Camera di Commercio di Treviso – Belluno

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