Liquidità. Stevanato: Vitale la proroga di moratorie e prestiti più lunghi per le speranze di ripresa. Oltre 700 imprenditori al ciclo di incontri Banca-Impresa

L’appello del Vicepresidente di Assindustria Venetocentro al Governo in vista del Decreto di aprile. Venerdì 16 aprile imprese a confronto con Monte dei Paschi di Siena, dopo UniCredit, Banco BPM, Crèdit Agricole FriulAdria e Intesa Sanpaolo, sulle condizioni e modalità di accesso al credito


Economia - pubblicata il 15 Aprile 2021


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Fonte: ufficio stampa Assindustria Venetocentro

Padova-Treviso – 14.04.2021 – In un contesto ancora di incertezza, le aziende sono chiamate a programmare per tempo la situazione finanziaria, per preservare la stabilità e puntare alla
futura ripresa. Il rapporto banca-impresa, infatti, sta evolvendo su nuovi presupposti per effetto della discontinuità generata dalla pandemia. Inoltre, entro fine giugno
termineranno sia le moratorie, che hanno “congelato”
quasi il 50% dello stock di credito bancario concesso alle imprese (oltre 350 miliardi
sui 750 complessivi a fine 2020), sia le misure straordinarie applicate alle garanzie pubbliche (Fondo di Garanzia e Sace) che hanno favorito la concessione di operazioni a
medio/lungo termine per oltre 190 miliardi di euro. Un brusco ritorno alla normalità delle regole ordinarie prima dell’uscita dalla pandemia, potrebbe creare difficoltà a migliaia di imprese,
anche nel Veneto.

Per questa ragione, Assindustria Venetocentro rilancia l’appello al Governo e alle Istituzioni europee per una exit strategy graduale rispetto alle misure straordinarie
adottate per arginare gli effetti della pandemia, e la necessità di interventi urgenti, già dal prossimo Decreto di aprile. In particolare, prorogare le moratorie di pagamento dei
finanziamenti oltre il 30 giugno
, riattivando la flessibilità regolamentare concessa dall’Eba (Autorità bancaria europea) alle banche all’inizio della crisi economica ed
estendere da sei a dieci anni la durata dei finanziamenti già concessi con il supporto delle garanzie pubbliche, per consentire alle imprese di diluire l’impegno finanziario su
un arco di tempo più lungo.

È la posizione espressa per voce di Marco Stevanato, Vicepresidente di Assindustria Venetocentro per il Credito, la Finanza e il Fisco, nel corso del ciclo di incontri promossi
con cinque primari istituti di credito per avere un confronto aperto e operativo sugli scenari che si prospettano, soprattutto per le Pmi, le policy creditizie, l’approccio verso i
diversi settori produttivi, la valutazione del merito di credito
. Il grande interesse riscontrato è stato confermato dalla presenza di oltre 550 imprenditori nei primi quattro incontri –
con Unicredit, Banco BPM, Crèdit Agricole FriulAdria e Intesa Sanpaolo – con la previsione di superare le 700 partecipazioni al termine del
ciclo.
L’ultimo appuntamento, A colloquio con Monte dei Paschi di Siena, si terrà venerdì 16 aprile, in modalità webinar. Per l’istituto parteciperanno Donatella
Vernisi
, General Manager Area Territoriale Nord Est Banca Monte dei Paschi di Siena e Giuseppe De Filippis, Responsabile Area Credito Nord Est Banca Monte dei Paschi di
Siena

Il prolungarsi della crisi sanitaria – dichiara Marco Stevanato – continua a incidere negativamente sulle attività di impresa e allontana per una parte di esse la
ripresa. è quindi ancora fondamentale sostenerle, evitando che perdano stabilità economico-finanziaria e competitività: occorre creare i presupposti sulla base dei quali le imprese, una volta
terminata l’emergenza sanitaria, abbiano le capacità, anche finanziarie, per rilanciare rapidamente la produzione, continuare ad investire e contribuire alla crescita economica del nostro
territorio e del Paese.

Nella manifattura – sottolinea Stevanato – il tempo necessario a ripagare il debito finanziario è passato da una media di 2,2 anni nel 2019 a 4,8 anni nel 2020, con
situazioni più complesse in alcuni settori e nei servizi. Ecco perché è indispensabile consentire alle imprese di allungare i tempi di restituzione dei finanziamenti garantiti contratti per
l’emergenza, anche modificando il Quadro Temporaneo sugli aiuti di Stato della Ue.
Sarà comunque necessario avviare un piano strategico a medio termine per favorire la patrimonializzazione e la crescita dimensionale delle imprese, anche attraverso l’apertura a terzi del
capitale.

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