Economia - pubblicata il 15 Aprile 2021
Fonte: ufficio stampa Assindustria Venetocentro
Padova-Treviso – 14.04.2021 – In un contesto ancora di incertezza, le aziende sono chiamate a programmare per tempo la situazione finanziaria, per preservare la stabilità e puntare alla
futura ripresa. Il rapporto banca-impresa, infatti, sta evolvendo su nuovi presupposti per effetto della discontinuità generata dalla pandemia. Inoltre, entro fine giugno
termineranno sia le moratorie, che hanno “congelato”
quasi il 50% dello stock di credito bancario concesso alle imprese (oltre 350 miliardi
sui 750 complessivi a fine 2020), sia le misure straordinarie applicate alle garanzie pubbliche (Fondo di Garanzia e Sace) che hanno favorito la concessione di operazioni a
medio/lungo termine per oltre 190 miliardi di euro. Un brusco ritorno alla normalità delle regole ordinarie prima dell’uscita dalla pandemia, potrebbe creare difficoltà a migliaia di imprese,
anche nel Veneto.
Per questa ragione, Assindustria Venetocentro rilancia l’appello al Governo e alle Istituzioni europee per una exit strategy graduale rispetto alle misure straordinarie
adottate per arginare gli effetti della pandemia, e la necessità di interventi urgenti, già dal prossimo Decreto di aprile. In particolare, prorogare le moratorie di pagamento dei
finanziamenti oltre il 30 giugno, riattivando la flessibilità regolamentare concessa dall’Eba (Autorità bancaria europea) alle banche all’inizio della crisi economica ed
estendere da sei a dieci anni la durata dei finanziamenti già concessi con il supporto delle garanzie pubbliche, per consentire alle imprese di diluire l’impegno finanziario su
un arco di tempo più lungo.
Il prolungarsi della crisi sanitaria – dichiara Marco Stevanato – continua a incidere negativamente sulle attività di impresa e allontana per una parte di esse la
ripresa. è quindi ancora fondamentale sostenerle, evitando che perdano stabilità economico-finanziaria e competitività: occorre creare i presupposti sulla base dei quali le imprese, una volta
terminata l’emergenza sanitaria, abbiano le capacità, anche finanziarie, per rilanciare rapidamente la produzione, continuare ad investire e contribuire alla crescita economica del nostro
territorio e del Paese.