Osservatorio sulle partite IVA. Sintesi dell’aggiornamento dei dati di gennaio 2016

Riguardo alla ripartizione territoriale, il 45,9% delle nuove partite Iva è localizzato al Nord, il 21,7% al Centro ed il 32,3% al Sud ed Isole.


Economia - pubblicata il 15 Marzo 2016


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Fonte: Ufficio stampa Ministero delle Economie e Finanze

Nel mese di gennaio 2016 sono state aperte 67.011 partite Iva e, in confronto al corrispondente mese dello scorso anno, si è registrato un incremento del 13,8%.

L’aumento è stato determinato principalmente dalle maggiori adesioni al regime agevolato “forfetario” (+37,4% del totale delle aperture) che sono state incentivate dalle modifiche introdotte con la
legge di stabilità 20161 .
La distribuzione per natura giuridica mostra che il 76,7% delle nuove partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 17,1% dalle società di capitali e il 5,7% dalle società di persone; la quota
dei “non residenti” e “altre forme giuridiche” è pari allo 0,6%.

Rispetto al mese di gennaio 2015 si osserva un aumento di avviamenti unicamente per le persone fisiche (+21,3%), mentre le società di capitali evidenziano un modesto calo (-2,8%), più significativo
per le società di persone (-11,5%).

Riguardo alla ripartizione territoriale, il 45,9% delle nuove partite Iva è localizzato al Nord, il 21,7% al Centro ed il 32,3% al Sud ed Isole. Il confronto con lo stesso mese dello
scorso anno evidenzia, ad eccezione della Sardegna (-6,3%), apprezzabili incrementi nelle Province di Trento (+43,5%), di Bolzano (+39,2%) e in Valle d’Aosta (+32,4%), meno consistenti in Calabria
(+2%) e in Sicilia (+4,2%).

In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva con il 21,6% del totale, seguito dalle attività
professionali con il 18,8% e dall’agricoltura con l’8,5%.
Rispetto a gennaio dello scorso anno, tra i settori principali si osserva un notevole aumento delle nuove aperture nel comparto dell’istruzione (+103,6%), delle attività professionali
(+73,9%)
e della sanità (+63,1%). Le flessioni di nuove aperture di partite Iva si osservano invece nel trasporto/magazzinaggio (-8,2%), nell’alloggio e ristorazione (-5,1%) e
nell’agricoltura (-4,6%).

Per le persone fisiche la ripartizione è relativamente stabile, con un lieve aumento della quota femminile (circa il 37%). Il 43,2% viene avviato da giovani fino a 35 anni ed il 36% da soggetti di
età compresa nella fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente mese del 2015 le classi di età più giovani registrano un sensibile aumento (+31%), meno significativo è l’aumento per la
classe tra i 36 e i 50 anni (+12,6%).

Il 13,7% degli avvianti partita Iva nel mese di gennaio risulta nato all’estero.

1Roma, 10 marzo 2016 1 La legge di stabilità 2016 (art. 1 commi 111-113) ha introdotto diverse modifiche al regime forfetario, tra le quali: a) l’innalzamento della soglia
di compensi di 15.000 euro per i professionisti e della soglia di ricavi di 10.000 euro per i restanti contribuenti; b) l’eliminazione del vincolo di ingresso al nuovo regime per i lavoratori
dipendenti e pensionati con reddito di specie non superiore a 30.000 euro annui; c) la riduzione dell’aliquota, nel caso di nuove attività, al 5% per cinque anni (in luogo del 15%); d) la
reintroduzione del minimale contributivo con riduzione delle aliquote al 35%.

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