Tre grandi donne hanno reso Asolo celebre in tutto il mondo.
La prima personalità a rendere il borgo un centro culturale di grande interesse è la regina di Cipro Caterina Cornaro, ricordata per aver resistito 16 anni alle pressioni della
Repubblica di Venezia, che voleva appropriarsi dell’isola.
Abdica nel 1489 solo dopo aver ottenuto la signoria su Asolo e mantenuto il rango di regina con il titolo di rejna Jerusalem Cypri et Armeniae. Durante il suo esilio dà vita ad una corte letteraria, accogliendo con grande sfarzo nel suo Castello asolano e presso il Barco di Altivole gli esponenti più illustri dell’Umanesimo, tra i quali si annoverano Pietro Bembo e Giorgione.
Del Castello di Asolo oggi rimangono tre torri (Torre Civica, torre Reata e torre del Carro detta La Torricella), dalle quali si può ammirare tutta «la città dai cento orizzonti» (cit. Carducci) e scattare delle meravigliose foto panoramiche!
L’altra figura di eco internazionale è Eleonora Duse. Considerata l’attrice italiana più grande della Belle époque e simbolo del teatro moderno, Duse ha una storia d’amore con Gabriele D’Annunzio che la segna profondamente per tutta la vita.
La Duse porta sulle scene teatrali i testi di D’Annunzio spesso finanziandone le produzioni, nonostante la relazione decennale sia tormentata e altalenante.
D’Annunzio è solito sfruttarla per pagare i suoi debiti e rafforzare la sua fama, ma nel 1907 scrive nei suoi Taccuini che «nessuna donna mi ha mai amato come Ghisola [Eleonora], né prima, né dopo. Questa è la verità lacerata dal rimorso e addolcita dal rimpianto».
L’attrice è stata la Musa ispiratrice del poeta vate, tanto che durante la loro relazione D’Annunzio compone 6000 versi al mese. A lei dedica la poesia Alla divina Eleonora Duse (Elegie romane) e nella sua casa museo al Vittoriale è conservato ancora oggi il busto che ritrae il volto dell’amata.
L’attrice ama Asolo tanto da farsi seppellire al cimitero S. Anna in una tomba rivolta verso il Grappa; gli asolani per commemorarla le hanno infine dedicato lo spettacolare Teatro Duse.
Appena entrati nel centro storico di Asolo lungo via Forestuzzo, sulla destra si accede a Villa Freya, dimora dell’icona della femminilità ed esploratrice solitaria, Freya Stark, l’ultima grande donna che ha reso illustre Asolo.
L’indomita viaggiatrice, forte del fatto che conosce una decina di lingue, comincia ad esplorare il Medio Oriente da sola. Si addentra così nella Valle degli Assassini con un lettino da campo, una zanzariera e una guida locale mappando per prima la regione rimasta inesplorata fino al 1930.
Decide addirittura di scalare l’Himalaya all’età di 88 anni, ma pur avendo girato il mondo sceglie Asolo come la sua vera casa dove muore all’età di 100 anni.
Nel parco della villa sono presenti i resti di un antico teatro romano e le numerose specie floreali coltivate da Freya nei suoi ultimi anni di vita.
Consiglio: ad agosto, durante la manifestazione Calici di Stelle assaggia i migliori prodotti locali e degusta deliziosi vini in una delle sere più magiche dell’estate, la notte di S. Lorenzo.
Testo a cura di Eleonora Zorzi
Stagista presso la Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti