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È vero che i dati certificano un boom nella nascita di imprese che operano nelle costruzioni, ma questo non deve trarre in inganno perché oggi l’edilizia, purtroppo, è inchiodata a causa di una serie di fattori che pesano sul settore in modo importante e frenano anche l’effetto del Superbonus.
Così il Presidente di Unioncamere del Veneto, Mario Pozza, commenta i dati di Movimprese, condotta da Unioncamere e InfoCamere, sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio che presentano un focus sul settore delle costruzioni.
È evidente che alcune misure del Governo hanno dato una spinta a questo settore creando delle aspettative dal punto di vista imprenditoriale. Oggi, però, l’edilizia deve fare i conti con l’aumento esponenziale del costo delle materie prime e la difficoltà a reperirle e a questo si aggiunge l’impennata dei costi dell’energia. Il risultato è che a causa di questi fattori un preventivo rischia di essere già vecchio dopo 15 giorni per i costanti aumenti cui devono far fronte le imprese. Non sono, però, le uniche problematiche del settore perché poi non vanno dimenticate la carenza di addetti specializzati e la burocrazia che rallenta l’apertura dei cantieri. È chiaro che questo mix di fattori pesa sulle imprese, sul settore e sul suo indotto che conta circa 30 mestieri collegati.
La nascita di imprese – conclude il Presidente Pozza – è un segnale positivo perché sottolinea la volontà di investire sul settore, ma è necessario poi che queste imprese siano in grado di stare in piedi e di essere competitive. L’edilizia è un settore trainante del nostro PIL ed in questa fase con il Superbonus e la corsa alla sostenibilità hanno grandi opportunità, ma devono essere messe nelle condizioni di coglierle.