La demografia d’impresa nelle province di Treviso e Belluno al 31.03.2022
02/05/2022 |
Economia |
L’effetto volano dei vari bonus sostiene ancora la crescita delle imprese nell’edilizia e nelle attività immobiliari, tanto a Treviso quanto a Belluno. Aumentano le imprese anche nel terziario avanzato. Risultano in contrazione i comparti del manifatturiero e del commercio.
Fonte: ufficio stampa Presidenza della Camera di Commercio di Treviso Belluno|Dolomiti
I numeri della demografia d’impresa – commenta il Presidente della Camera di Commercio Mario Pozza - risentono certamente della scia positiva generata dall’Ecobonus 110% e dagli altri bonus: solo a Treviso quasi metà dell’aumento del numero di imprese è determinato da quello che succede nel settore dell’edilizia. A Belluno, senza l’edilizia e le attività immobiliari, il bilancio sulla demografia d’impresa sarebbe in negativo. Quindi, per carità, visti i tempi, teniamoci stretta questa “onda lunga” nell’edilizia: però ho più volte sottolineato – continua il Presidente Pozza - i rischi sottesi ad una domanda così “pompata”, soprattutto ora che stanno lievitando i costi aziendali, a discapito soprattutto delle piccole imprese artigiane, e con la questione per nulla chiara della cessione dei crediti. Inoltre, il settore è giusto alla saturazione della sua capacità produttiva: e quindi l’altro rischio è che s’innestino componenti spurie nel nostro tessuto produttivo, con tutto ciò che ne consegue.
Fuori da questa fibrillazione dell’edilizia, non dobbiamo piuttosto dimenticarci – prosegue il Presidente - che continua a soffrire il commercio, sia a Treviso che a Belluno, come anche una quota parte più fragile del manifatturiero.
I servizi per il turismo paiono invece in risveglio, anche per altri dati di contorno che incominciamo ad acquisire (in particolare dal nostro aeroporto). Ma anche su questo settore - conclude il Presidente - bisogna capire come si sta modificando il nostro tessuto imprenditoriale: in entrambe le province aumentano tanto le sedi d’impresa, quanto le filiali, le reti plurilocalizzate, magari che fanno capo a catene con sede fuori territorio. E’ un bene che arrivino investimenti, ma è altrettanto doveroso assicurarci, noi attori del territorio, la qualità di questi investimenti, la loro capacità di generare interazioni virtuose con il territorio.