5. Altri fattori di struttura settoriale

Nel precedente paragrafo si sono esaminati alcuni dei fattori di struttura settoriale riguardanti il sitema produttivo trevigiano sulla base di uno studio realizzato a livello nazionale e pertanto su fattori significativi a tale livello. Tuttavia, si è osservato che altri fattori non compresi nell’indagine stessa erano presenti invece nel nostro territorio, data la loro unicità oppure l’elevata specializzazione all’interno di settori più vasti. Tali fattori, proprio per la loro esclusività, sono ancor più fattori di attrattività per il sistema produttivo della provincia di Treviso.

Innanzi tutto, il mobile, integrato con la lavorazione del legno e raggruppato nel “metadistretto” comprendente sia la Sinistra Piave ( provincia di Treviso) che l’area del Livenza ( provincia di Pordenone), anziché essere al 3° posto nella graduatoria nazionale (come rilevato dall’indagine), si situa al primo posto assoluto in Italia con 3794 unità locali e 43.221 addetti. Questo distretto è ancora poco conosciuto, rispetto ad altri distretti del settore più piccoli, proprio perché non vengono rilevate le dimensioni complessive, ma soltanto quelle appartenenti ai territori dell’una o dell’altra provincia. Ma di fatto le sinergie che si attuano all’interno dell’intero territorio metadistrettuale non conoscono confini e quindi sono molto fitti ed intensi anche in legami che si creano tra imprese del trevigiano e quelle del pordenonese. Basti pensare che la scuola professionale specializzata per la formazione tecnica di tanti giovani del distretto si trova a Brugnera (comune in provincia di Pordenone, ma al confine con quella di Treviso) e che tale scuola attrae studenti che provengono indifferentemente dalle due province e che poi trovano un lavoro in imprese dell’una o dell’altra provincia.

Un settore unico per la sua specializzazione in provincia di Treviso riguarda la calzatura sportiva e si trova in alcuni comuni dell’area che ha per centro principale Montebelluna. Il distretto che lo unifica ha anche maturato col tempo altre produzioni complementari, per cui è stato definito il distretto dello “sport – system”, dato che alla calzatura si sono legate varie produzioni dell’abbigliamento sportivo e di accessori vari per lo sport.

Anche questo settore certamente non poteva essere considerato nell’indagine illustrata nel precedente paragrafo, per la sua specificità. Ma si tratta di un settore unico in Italia e di un distretto pure unico al mondo. Infatti, non esiste in altra area, nemmeno a livello mondiale, una concentrazione tanto vasta di imprese nell’ambito della produzione di calzature sportive e di altri prodotti collegati (437 unità locali per 4457 addetti e per un valore aggiunto complessivo di 196 milioni di euro). Questo distretto, infatti, compete sui mercati mondiali con le maggiori multinazionali del settore e si impone a livello di competitività nella fascia “medio – fine” destinata ovviamente ai mercati di Paesi avanzati. Ma, in virtù di accorte politiche di delocalizzazione incentrata soltanto sulle fasi lavorative a minor valore aggiunto e comunque mantenendo nel distretto le conoscenze ed il patrimonio innovativo e conoscitivo cruciale, anche su mercati “meno ricchi” si stanno affermando le produzioni del distretto.

Il terzo settore distrettuale, anche questo molto specializzato e quindi non confrontabile con altre realtà a livello nazionale, è quello della lavorazione meccanica dell’acciaio inox. In un insieme di comuni dell’area facente capo a Conegliano sono insediate circa: 600 unità locali, 14.000 addetti per un valore aggiunto prodotto di circa 300 milioni di euro(1).

Si tratta di una produzione che dà luogo a prodotti finiti che si configurano prevalentemente come: apparecchi per uso domestico, macchinari, macchine ed apparecchi elettrici, attrezzature per la ristorazione, ecc.. In questo caso la diversificazione della produzione finale rende più incerte le prospettive di mercato, ma sottolinea le enormi potenzialità del settore dovute appunto a sbocchi di mercato molto diversi.
Un’ultima produzione specializzata della provincia è quella della vitivinicoltura con varie produzioni DOC (a denominazione di origine controllata). Nell’ambito della ricerca presentata nel precedente articolo, l’indagine ha riguardato più genericamente il settore agroalimentare in cui la provincia di Treviso si è comunque ben collocata. Ma l’importanza delle produzioni DOC della Marca potrebbero ancor più distinguere Treviso dalle pur numerose altre zone DOC presenti nel Paese. Per questo sarebbe opportuna una diffusa indagine specifica su imprese, addetti e valore aggiunto delle produzioni vinicole DOC a livello nazionale.

In particolare, si può fornire soltanto qualche dato sulla principale produzione in provincia di Treviso, ossia su quella del vino “Prosecco”, che, tra l’altro, dà vita ad un distretto nella zona tra Conegliano e Valdobbiadene. Tale distretto è composto da 4.759 aziende agricole con attività vitivinicola che coltivano una superficie di 6.220 ettari, mentre le industrie di produzione del vino sono 77 per un totale di 600 addetti. La commercializzazione del Prosecco è molto diffusa in Italia e all’estero, ma, come tutte le produzioni agricole di qualità, non può essere aumentata entro le rese previste dalla norma. Quindi lo sviluppo del distretto va indirizzato verso uno sviluppo territoriale della zona valorizzando anche altre produzioni agricole, artigianali e di servizi (soprattutto turistici).

(1) Si tratta di cifre stimate, perché nell’ambito del più vasto settore meccanico è difficile individuare le imprese che svolgono lavorazioni dell’acciaio.