Il distretto dello Sportsystem di Montebelluna

Dopo aver individuato nello scorso numero le aree distrettuali della provincia di Treviso e le linee generali determinanti il loro sviluppo


Dopo aver individuato nello scorso numero le aree distrettuali della provincia di Treviso e le linee generali determinanti il loro sviluppo, prendiamo in esame più specificatamente (anche se pur sempre in maniera sintetica) ciascun distretto, partendo da quello dello “Sportsystem” di Montebelluna.
Come è risultato nel prospetto pubblicato nel numero precedente, si tratta del distretto territorialmente più piccolo (comprende soltanto 16 Comuni), ma è forse quello più caratteristico per l’unicità e l’importanza relativa della sua produzione principale (la calzatura sportiva) e comunque è l’unico distretto della provincia “strutturato” con un centro propulsore e coordinatore delle attività distrettuali, ossia di quelle attività intraprese per scopi di interesse comune delle aziende distrettuali.
Per quanto riguarda il territorio, si può osservare che 4 Comuni (Asolo, Cavaso del Tomba, Monfumo e Possagno) comprendono anche il settore caratterizzante il distretto del legno-arredo, ma, data la diversità notevole delle due produzioni (calzature sportive e mobili), ciò non comporta particolari difficoltà, se non quelle degli Enti comunali competenti di programmare uno sviluppo che tenga conto della crescita di entrambi i settori, nell’ambito di piani di sviluppo facenti parte di distretti differenti.

La situazione strutturale del distretto di Montebelluna può essere riassunta dai dati della tabella riportata, che, anche se risultano di qualche anno addietro, sono ufficiali e gli unici a rappresentare l’intero sistema produttivo del distretto medesimo.
Come si può osservare dalla tabella, l’importanza del settore calzaturiero nel distretto rispetto alla presenza dello stesso settore a livello provinciale è massima(86,2% per numero di unità locali, 88,4% per numero di addetti, 92,2%in termini di valore aggiunto). Anzi, il fatto che il numero di addetti ed il valore aggiunto siano presenti in una percentuale maggiore dimostra la migliore consistenza delle dimensioni aziendali e la vitalità economica del settore calzaturiero all’interno del distretto rispetto a quanto avviene al difuori.
La meccanica, che per molti aspetti è legata al processo produttivo della calzatura, presenta ovviamente percentuali molto più basse, in relazione ai molteplici usi di questa produzione in altri territori della provincia. Ma forse uno sviluppo di questo settore a supporto delle esigenze del calzaturiero sarebbe auspicabile.
La presenza delle attività manifatturiere distrettuali (21% in valore aggiunto) e delle attività industriali complessive del distretto stesso(19,9%) è rilevante nel totale provinciale, differentemente dalle altre attività: tutti i settori del terziario evidenziano quote oscillanti tra il 7% ed il 10% (con la sola eccezione dei trasporti). Ciò significa che nei 16 Comuni del distretto prevalgono le attività industriali rispetto a quelle dei servizi in confronto con la distribuzione delle stesse attività che invece si presenta a livello provinciale, ancor più a livello regionale ed ulteriormente più nell’intero Paese.

Data la tendenza generale, ormai affermatasi anche a livello internazionale, di orientamento ai servizi da parte dei Paesi avanzati per concentrare le produzioni manifatturiere a più bassa competitività nei Paesi emergenti, la presenza nel distretto di tante attività industriali pone qualche dubbio sulle prospettive future del sistema produttivo dell’area. Un graduale passaggio dalle produzioni meno competitive al terziario sarebbe quindi auspicabile e ciò soprattutto per supportare gli stessi settori industriali destinati a rimanere, particolarmente attraverso la crescita dei servizi alle imprese che i dati del 2001 presentavano ancora in una situazione marginalissima (3,7% del totale provinciale in termini di valore aggiunto), se si pensa che lo stesso valore provinciale dovrebbe essere abbondantemente incrementato.

Lo sviluppo dei servizi alle imprese, inoltre, dovrebbe essere maggiormente concentrato nel supporto al settore della calzatura sportiva ed alle altre produzioni complementari (sport-system), se effettivamente desideriamo che il distretto continui a porsi come volano di sviluppo per tutta l’area dei 16 Comuni. In sintesi, si tratta di insediare e di accrescere l’attività dei servizi particolarmente idonei ed efficaci per lo sviluppo della competitività, specializzati però nel settore della calzatura sportiva (innovazione, moda, mercati, approvvigionamenti, ecc.). L’offerta di simili servizi è ancora carente non solo nel distretto, ma anche in altre zone d’Italia ed all’estero perché le professionalità pure avanzate presenti nei servizi sono ancora poco specializzate nelle applicazioni di settore.

Renato Chahinian
“L’Economia della Marca Trevigiana”, n.2 – 2006