Gli asparagi bianchi di Cimadolmo


Sui terreni sabbiosi prossimi al greto del fiume Piave vengono coltivati i pregiati asparagi bianchi I.G.P. che tanto contribuiscono alla notorietà dei prodotti marchiati “Piave”, menzione che può essere aggiunta a quella di “Cimadolmo”. Gli asparagi coltivati oggigiorno, in particolare le cultivar Precoce D’argenteuil, Gladio, Larac, Dariana, Jm 2001 e Jm 2204, derivano dalla selezione operata nel tempo in seno alle varietà spontanee da sempre proprie di questi terreni.
In primavera le ampie distese coltivate che confinano con gli argini del fiume vengono regolarmente occupate dai lunghi cumuli di terreno, dove gli asparagi sono forzati a crescere in seno al suolo sabbioso, coperti da teli che garantiscono la crescita dei turioni in assenza di luce. Ciò garantisce al prodotto la sua caratteristica consistenza ed imbiancatura e quella particolare delicatezza tanto apprezzata in cucina. La particolarità delle grave del Piave sta proprio nei terreni sabbiosi-limosi, sciolti e soffici, di origine alluvionale, permeabili e accuratamente drenati, che conferiscono caratteristiche e gusto unici a questi asparagi, perciò tutelati dal marchio di tutela che ne certifica la provenienza.

IL CONSORZIO
Con il riconoscimento comunitario del 8/2/2002, che ha conferito all’asparago Bianco di Cimadolmo la qualifica dell’Indicazione Geografica Protetta, è iniziata l’attività del Consorzio che riunisce oltre cento produttori dell’area. Il Consorzio vigila sul rispetto del disciplinare di produzione, fornisce assistenza tecnica e commerciale, tutela il marchio e promuove il prodotto presso i mercati nazionali e internazionali.

IL PRODOTTO
Un asparago uniforme, dalla consistenza non troppo fibrosa, bianco e senza nessuna sfumatura di verde, e con la parte apicale (punta) perfettamente chiusa è il prodotto che racchiude tutte le caratteristiche di eccellenza per potersi fregiare dell’I.G.P. di Cimadolmo. Oltre cento aziende forniscono un totale di 5.000 quintali annui di questi deliziosi ortaggi, utilizzati in gran parte dalla ristorazione locale, che costituiscono motivo di richiamo per consumatori e turisti dall’Italia e dall’estero. Da non dimenticare sono le proprietà organolettiche ed officinali degli asparagi, in particolare della asparagina in essi contenuta: una combinazione di sostanze che determina nell’organismo una energica azione diuretica e purificatrice del sangue. Il tutto a patto che i turioni vengano consumati freschissimi, possibilmente subito dopo la raccolta.
La Mostra dell’Asparago Bianco
In ogni primavera, nel mese di maggio, si rinnova il rito dell’evento che più di ogni altro celebra la stagione degli asparagi: la Mostra dell’Asparago Bianco. Presso gli impianti sportivi di Cimadolmo si radunano i produttori di tutto il circondario per far acquistare ed assaggiare agli avventori la bontà della loro produzione. Una festa popolare, con tanto di spettacoli e musica a fare da contorno

IL TERRITORIO
Il comune di Cimadolmo è il centro storicamente e tradizionalmente più votato alla coltivazione degli asparagi. Esso si trova al centro del territorio che ha potuto fregiarsi della certificazione IGP, e che comprende anche i comuni di San Polo di Piave, Ormelle, Oderzo, Fontanelle, Ponte di Piave, Maserada, Breda di Piave, Santa Lucia di Piave, Mareno di Piave e Vazzola.
Il clima presente nella zona di produzione è caratterizzato da inverni rigidi e da estati calde con piovosità di 800 – 1000 ml, condizioni che favoriscono il rapido accrescimento e l’ottenimento di turioni bianchi, teneri e privi di fibrosità.
Attorno a Cimadolmo la natura domina un’area rurale caratterizzata da vaste coltivazioni, macchie boschive e il particolarissimo ambiente del vasto greto del Piave, in particolare delle Grave di Papadopoli, incluse tra due bracci del fiume.
Tra i filari di viti e i tanti corsi d’acqua sorgono anche interessanti testimonianze storiche, come la chiesetta di San Giorgio, la Torre di Rai, la chiesa dei Cavalieri Templari a Ormelle e i reperti di epoca romana di Oderzo.
E, come da tradizione, una fitta rete di residenze nobiliari, quelle ville venete che tanto caratterizzano queste campagne.