Attrattività del sistema trevigiano: Le risorse finanziarie.

Proseguendo nella valutazione dei fattori di contesto del sistema economico trevigiano al fine della sua attrattività nei confronti del resto del mondo, dopo le risorse umane passiamo


Proseguendo nella valutazione dei fattori di contesto del sistema economico trevigiano al fine della sua attrattività nei confronti del resto del mondo, dopo le risorse umane passiamo ad
individuare alcune delle risorse economico – finanziarie i cui indicatori possono essere significativi a tale scopo.
Si sottolinea sempre che questi argomenti pubblicati nella rubrica “Il Punto” costituiscono pure la funzione fondamentale del Portale “Treviso – System on line”, perché presentano gli elementi
conoscitivi essenziali per valutare ed apprezzare le caratteristiche più interessanti del sistema economico della provincia di Treviso.


Nel precedente articolo si è concluso che le risorse umane della Marca trevigiana presentano complessivamente un soddisfacente grado di attrazione per la buona situazione
occupazionale
, per una imprenditorialità diffusa, ma di dimensioni mediamente più consistenti nel frammentato sistema nazionale, per l’equilibrata tenuta economica (anche in periodi di
ristrutturazione e riconversione) delle imprese e delle famiglie.
Ora si tratta di esaminare la situazione delle risorse economico – finanziarie secondo alcuni principali indicatori desunti sempre dalle indagini annuali dei quotidiani economici “Il Sole-24 Ore” e
“Italia Oggi”, come avvenuto per l’articolo precedente.

I dati relativi vengono presentati nella tabella riportata.

Dai risultati che emergono nella tabella stessa si può constatare che il piazzamento di Treviso nella valore aggiunto pro-capite, che rappresenta la ricchezza prodotta in un anno ed il
grado di sviluppo di un territorio, non è molto elevato.

In realtà, è da considerare che il dato è annuale e che negli anni precedenti la nostra provincia occupava posti superiori in graduatoria. Evidentemente, negli ultimi anni le esigenze di
ristrutturazione e di riconversione del sistema manifatturiero (predominante a Treviso, come a Vicenza) non hanno permesso il conseguimento di un valore aggiunto superiore, ma la ripresa iniziata
nel 2006 e proseguita nel 2007 probabilmente potrà cambiare favorevolmente questi risultati.

È da tener presente, inoltre, che sempre Treviso e Vicenza sono le due province più esportatrici del Veneto e tra le prime in Italia. La forte concorrenza dei mercati
internazionali, pertanto, non permette il conseguimento di margini molto elevati alle nostre imprese ed allora spesso bisogna sacrificare la produttività (e la redditività) alla
competitività.
In altri termini, per rimanere competitive e ben posizionate sui mercati esteri, le aziende offrono beni e servizi a prezzi che non consentono un valore aggiunto pari a
quello conseguito sui mercati interni. Comunque, bisognerebbe anche verificare la produttività dei fattori lavoro e capitale, che non è compresa tra gli indicatori a disposizione.
Il piazzamento dei depositi bancari è migliore ” target=”_blank”>» continua