INTERVISTA AL PRESIDENTE SAVE S.P.A. ENRICO MARCHI

INTERVISTA AL PRESIDENTE SAVE S.P.A. ENRICO MARCHI

[SAVE] [AEROPORTO][OUTCOMING][TRASPORTO AEREO][INCOMING][TURISMO][TRAFFICO AEREO]

Da Economia della Marca Trevigiana “Sintesi 2014 Anticipazioni 2015”
Economia della Marca Trevigiana ha il piacere di intervistare Enrico Marchi presidente del Gruppo SAVE S.p.A.
1/Gentile Presidente ci può illustrare le strutture con le quali il sistema aeroportuale Veneto accoglie i visitatori business e leisure?
A Venezia in particolare le strutture sono quelle proprie di un grande aeroporto intercontinentale che lo scorso anno ha registrato un traffico di 8,4 milioni di passeggeri. Il nostro principale
obiettivo consiste nell’offrire alla nostra utenza un’esperienza di viaggio complessivamente piacevole, i servizi sono numerosissimi, studiati per ogni esigenza, e vanno da un’elegante galleria
commerciale ricca di offerte differenziate, a confortevoli sale vip, al servizio dedicato ai passeggeri a ridotta mobilità. In questa missione si iscrivono anche i numerosi progetti di sviluppo
dello scalo, alcuni dei quali già avviati, altri previsti nel prossimo futuro, che nel giro di pochi anni eleveranno ulteriormente la qualità del servizio del terzo gate intercontinentale italiano.
Tra questi, principalmente, il moving walkway di collegamento tra la darsena dell’aeroporto e il terminal passeggeri, il cui cantiere è stato di recente inaugurato, e l’ampliamento
dell’aerostazione, anch’esso già in corso di realizzazione.
Per quanto riguarda il Canova di Treviso, il vero salto di qualità è consistito nella realizzazione della nuova aerostazione per la quale, è giusto ricordarlo, sono stati investiti oltre 22 milioni
di euro. Una struttura funzionale e accogliente, con servizi ben distribuiti in spazi che compongono un armonico insieme architettonico.
2/Come si posiziona in Italia il polo aeroportuale di Venezia? E come gate intercontinentale?
Il Sistema aeroportuale Venezia – Treviso è il terzo in Italia dopo quelli di Roma e Milano per numero di passeggeri e per importanza strategica a livello nazionale. I risultati di questi anni
dimostrano la validità di una visione basata sull’utilizzo sinergico e complementare dei due scali. A Venezia ci siamo particolarmente concentrati sullo sviluppo del traffico di lungo raggio e oggi
il Marco Polo è il terzo gate intercontinentale nazionale e uno dei principali core airport europei per le reti ferroviarie TEN-T, insistendo in ben due corridoi di flusso. Una delle sfide su cui
da tempo ci stiamo concentrando consiste nella realizzazione al Marco Polo di un collegamento ferroviario per treni AV, regionali e SFMR. A quel punto l’aeroporto di Venezia fungerà come un vero e
proprio nodo intermodale, integrando le modalità di trasporto aereo, ferroviario e di superficie. Il ruolo giocato da Treviso nel Sistema, con la focalizzazione sui collegamenti low cost nazionali
ed europei, si è dimostrato molto importante per la mobilità dell’area sia per l’incoming che per i flussi ougoing. In quest’ottica di integrazione e di superamento di quei campanili che ancora
oggi tanto limitano il respiro economico del nostro territorio, rientra la recente costituzione del polo aeroportuale del Nord Est comprensivo, oltre che degli aeroporti di Venezia e Treviso,
anche degli scali di Verona e Brescia, un insieme che gestisce oggi oltre 13 milioni di passeggeri.
3/Può fornire alle imprese una sintesi del 2014 condividendo la strategia delle azioni operate sotto la sua presidenza?
Quanto sopra descritto sintetizza il grande lavoro che il management del Gruppo SAVE porta avanti con estrema preparazione e concentrazione. La strategia ruota intorno al core business, alla
gestione aeroportuale, che oltre allo sviluppo della rete dei voli comprende la gestione dei parcheggi e dei punti vendita commerciali, la progettazione di grandi infrastrutture pianificate
all’interno di complessi Masterplan pluriennali. Tutte esperienze che ci hanno permesso di esportare un prezioso know how che ha determinato tra l’altro l’acquisizione da parte di SAVE del 27,65%
dell’aeroporto belga di Charleroi. Oggi SAVE è l’unica società di gestione aeroportuale italiana con una partecipazione in uno scalo estero.
4/Quali risultati ha potuto registrare dalle azioni messe in atto, quali processi sono stati attivati a vantaggio della mobilità del Veneto?
Le azioni messe in atto hanno ricadute positive per shareholder e stakeholder. Il Gruppo SAVE è oggi una delle realtà più vivaci della nostra regione, distribuisce dividendi, apre cantieri, crea
occupazione, collega mercati e aiuta le aziende a esplorarne di nuovi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e fa piacere vedere che anche noi veneti, per troppo tempo e ancora oggi spesso al
traino di più forti realtà esterne, in ambito aeroportuale siamo riusciti a fare squadra, rafforzando la nostra posizione in un contesto nazionale e internazionale, trattenendo le nostre risorse
attraverso questo schema di integrazione, senza farci cannibalizzare da soggetti esterni. L’auspicio è che altrettanto si riesca a fare in altri settori di attività.
5/Può anticipare ai lettori di Economia della Marca Trevigiana e del sito economico camerale trevisobellunosystem.com le linee d’azione individuate per il 2015?
Per il nostro Gruppo il 2015 è un anno importante. Segna per Venezia l’avvio di una nuova stagione di sviluppo infrastrutturale che produrrà una trasformazione dello scalo attraverso la
realizzazione di opere strategiche. La programmazione della prossima stagione estiva, che per gli aeroporti va da fine marzo a fine ottobre, prevede l’introduzione di nuove linee – tra cui Abu
Dhabi di Alitalia e il New York di United Airlines, che si aggiungono all’ampia offerta di voli intercontinentali – e il rafforzamento della rete esistente in termini di aumento di frequenze dei
voli e di introduzione di aeromobili con maggiore capacità. Per quanto riguarda l’aeroporto di Treviso, ribadiamo l’impegno evidente di AER TRE a portare avanti lo sviluppo dello scalo che come
tale deve però poggiare su solide basi economiche, mancando le quali tutto il processo rischia di implodere. Per questo, come detto in più sedi, è necessario che la comunità tutta – Istituzioni,
cittadini, aziende – che ruota intorno all’aeroporto prenda in tempi brevi una posizione ferma sul futuro del Canova.