Economia - pubblicata il 03 Novembre 2022
Fonte: Ufficio stampa Unioncamere
Padova, 28 ottobre 2022 – I rincari energetici costano alle nostre imprese il 13% della produttività. Se sui fattori internazionali e le dinamiche della formazione del prezzo sui mercati
poco si può fare, a livello paese è possibile agire per la crescita della produttività delle imprese, per favorire gli investimenti, soprattutto green e digitali, e per la semplificazione
amministrativa, che grava sulle imprese incidendo tra lo 0,5 e l’1% della loro produttività.
“In questo contesto – ha detto il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, nel suo intervento all’Assemblea di Unioncamere, in corso oggi a
Padova – il tessuto imprenditoriale mostra segni di stanchezza. Secondo l’indagine dell’Istituto Tagliacarne, il 31% delle aziende manifatturiere è intenzionata ad investire nella transizione
digitale e green, ma le piccole imprese sono ancora in ritardo (22% a fronte del 59%). Più di un’impresa su 5, inoltre, investirà solo nella transizione ecologica. Ed è un peccato, perché
investire nel green dà un guadagno di produttività dell’8%, mentre con l’investimento sia in tecnologie digitali sia green, il guadagno di produttività sale al 14%. Le Camere di
commercio – ha sottolineato Prete – sono una rete territoriale che rappresenta le imprese di tutti i settori e costituiscono uno strumento di raccordo tra imprese e governo. E
possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di crescita economica, in particolare operando per la piena messa a terra del PNRR in materia di digitale e transizione green, oltre che
continuare a lavorare per l’internazionalizzazione e la semplificazione amministrativa”.
“Il Governo intende far leva sui corpi intermedi valorizzandoli insieme all’associazionismo e alla sussidiarietà, tutto quello che viene realizzato attraverso le attività dei singoli, in
questo caso chi svolge una attività produttiva che si costituisce nelle Camere di commercio e quindi in Unioncamere, le vere essenze del nostro tessuto sociale e produttivo, che vogliamo
preservare e sviluppare”. Lo ha detto il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto in collegamento da Roma. La nuova
denominazione del Ministero, ha spiegato, rappresenta la sua nuova mission: “vogliamo mettere al centro l’iniziativa dell’individuo, sostenerlo e non ostacolarlo, collaborare con lui,
difenderlo e supportarlo nelle sue attività. Per questo rafforzeremo il ruolo delle Camere di commercio con Unioncamere, convinti siano un interlocutore fondamentale col mondo delle imprese,
grandi e piccole, di tutti i settori”.
Le Camere di commercio, interessate in questi anni da una complessa riforma che ne ha ridotto il numero e affidato nuovi compiti e funzioni innovative, hanno costituito, all’interno del programma
Impresa 4.0 del Mise, la rete dei Punti impresa digitale (PID), che in 5 anni ha aiutato oltre 500mila imprese ad intraprendere la strada della digitalizzazione. Ora il sistema camerale, che già
sta svolgendo con risorse proprie un’attività di orientamento, informazione e assistenza tecnica alle imprese sul PNRR, ha intenzione di realizzare una serie di Punti Energy Management (P.E.M.)
che possano aiutare le Pmi ad efficientare l’utilizzo delle risorse energetiche e a sfruttare le diverse agevolazioni predisposte dal Governo.
Attività e nuovi progetti nel mirino delle Camere di commercio