Dogane, dazi, iva sotto la lente di Assindustria Venetocentro. Brexit: che cosa cambia per le imprese? A rischio 220 milioni di export Padova Treviso con il “no deal”.

Martedì 22 dicembre alle ore 10:00, il Webinar sull’impatto dell’uscita del Regno Unito dall’UE


Corsi e convegni - pubblicata il 22 Dicembre 2020


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Fonte: ufficio stampa Assindustria Venetocentro

Le esportazioni delle due province in UK valgono quasi 1,5 miliardi di euro.
Stevanato e Polin: «Impatti commerciali molto rilevanti, fondamentale farsi trovare preparati».
(Padova-Treviso – 21.12.2020). Il countdown è quasi finito. A prescindere dall’esito dei negoziati tuttora in corso tra l’Unione Europea e il Regno Unito (lo spettro del “no deal” sembra più
vicino), dal 1 gennaio 2021 finirà il periodo transitorio e il Regno Unito sarà a tutti gli effetti un Paese terzo e non più uno Stato membro dell’Ue.
La Brexit avrà impatti commerciali rilevanti per le imprese e per gli scambi tra le due parti. L’effetto più eclatante sarà l’applicazione reciproca dei dazi sulle merci che saranno
esportate dall’UE in UK e viceversa, nel caso di uscita senza accordo. E una serie di nuovi adempimenti e procedure operative in materia doganale (con impatti in termini di costi e compliance),
di Iva, accise e regole extratributarie (ad esempio sulla sicurezza del prodotto – marchio CE e nuovo marchio UKCA) che per le imprese costituiranno il primo banco di prova dal 1 gennaio 2021.
Insomma, una sfida tutta nuova per le imprese, che necessita di un attento monitoraggio ed un accompagnamento consapevole, anche per sfruttare tutti i benefici che le semplificazioni doganali e
fiscali consentono per agevolare l’import-export.
Gli esiti degli ultimi negoziati, l’impatto sulle imprese e le soluzioni operative più indicate saranno al centro del Webinar “BREXIT – Profili operativi” organizzato da
Assindustria Venetocentro, in programma martedì 22 dicembre alle ore 10.00 su piattaforma streaming, che ha già raggiunto più di 500 iscritti a
riprova della grande attenzione al tema.
Il compito di orientare le imprese tra dogane, dazi e Iva post Brexit e di offrire soluzioni operative (attraverso l’analisi di specifiche casistiche), è affidato all’Avvocato Benedetto
Santacroce
, esperto di diritto tributario e doganale e pubblicista de Il Sole 24 Ore, Presidente del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali, e all’Avvocato
Lorenzo Lodoli, esperto di contenzioso tributario.

«Il Regno Unito rappresenta il quarto partner commerciale del nostro territorio – dichiarano Marco Stevanato, Vicepresidente Assindustria Venetocentro delegato a Fisco,
Dogane
e Alessandra Polin, Consigliere delegata all’Internazionalizzazione -.

La Brexit avrà un impatto assai rilevante per le imprese, molto dipenderà anche dall’esito delle trattative: il “no deal” comporterebbe effetti economici pesanti, a maggior ragione in uno
scenario di scambi già penalizzato dal Covid-19, e difficoltà operative ulteriori per le nostre imprese, dovendo seguire profili e regole doganali in vigore con i Paesi terzi. I nodi
principali sono gli adempimenti, i dazi e i profili contrattuali, anche perché molte aziende che esportano in Uk non hanno esperienza analoga con i Paesi extra-UE. Come Assindustria Venetocentro
siamo impegnati ad offrire a tutte le imprese che operano con il mercato britannico la migliore assistenza e le soluzioni operative più indicate, anche alla luce delle semplificazioni doganali
previste per gli operatori dall’Ue. Farsi trovare preparati sarà fondamentale».

UK QUARTO MERCATO PER PADOVA TREVISO. 220 MILIONI DI EXPORT A RISCHIO CON IL “NO DEAL”. Quarto partner commerciale per Padova e Treviso, con vendite 2019 per quasi 1,5 miliardi
di euro (raddoppiate rispetto ai 735 milioni nel 2009), guidate da macchinari, alimentari e bevande, arredo, il Regno Unito rappresenta un asset chiave dell’export dei due territori, che proprio
lo scorso anno ha raggiunto verso Londra il massimo storico.
Nonostante l’impatto negativo del Covid-19 e del periodo di lockdown sugli scambi commerciali, nei primi nove mesi del 2020, gli scambi con Londra hanno riguardato ancora il 45,7% delle imprese
manifatturiere. Ma il 42,6% prevede export in calo nei prossimi mesi.
Un trend che nel 2021 potrebbe confermarsi, soprattutto in caso di “no deal”: se accordo non sarà, questo impatterà sugli scambi di Padova e Treviso. Adottando l’analisi di SACE sugli effetti
della Brexit e di una no-deal exit per le esportazioni italiane in Uk (-12,1% nel 2021, anziché una crescita del +5,3%, con una perdita di 3,7 miliardi di euro), in caso di hard Brexit le
esportazioni oltre Manica di Padova e Treviso subirebbero una perdita stimabile in 220 milioni di euro solo nel 2021.

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