FVG-Veneto: c’è l’accordo per tutela reciproca delle lingue minoritarie


Eventi - pubblicata il 27 Agosto 2020


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Fonte: ufficio stampa Giunta Regione Veneto

Friuli Venezia Giulia e Veneto stringono un’alleanza per la tutela e lo sviluppo delle lingue minoritarie e delle reciproche varietà linguistiche.

È quanto stabiliscono due delibere approvate dalle rispettive Giunte con cui le due Regioni hanno dato il via libera ad un Accordo di collaborazione per la tutela e per lo sviluppo del
patrimonio linguistico e culturale della componente friulanofona della Regione del Veneto e venetofona della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.

Presupposto dell’accordo, che attiva una collaborazione richiesta da anni dalle comunità locali, è l’uso della lingua friulana anche in aree circoscritte dei comuni veneti di Concordia
Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Gruaro e Portogruaro, ma anche come riconosciuto nel 2006 dal Consiglio Provinciale di Venezia nei comuni di San Michele al Tagliamento, Teglio Veneto e Cinto
Caomaggiore. Allo stesso modo, in Friuli Venezia Giulia persiste l’uso di dialetti veneti (il triestino, il bisiaco, il gradese, il maranese, il muggesano, il liventino, il veneto dell’Istria e
della Dalmazia, il veneto goriziano, pordenonese e udinese) che la Regione è impegnata a valorizzare in base alla legge regionale 5/2010.

Con questo accordo la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia si impegna ad estendere alcuni servizi erogati dall’Agenzia regionale per la Lingua Friulana (Arlef) anche agli organismi veneti
riconosciuti, nonché a consentire l’accesso ai finanziamenti regionali per la promozione della cultura e della lingua friulana ai Comuni veneti interessati. La Regione Veneto, a sua volta, si
impegna a promuovere il finanziamento di progetti a sostegno della lingua friulana con i fondi previsti dalla legge regionale 73/1994 e a favorire le iniziative culturali volte all’approfondimento
del friulano nell’area del portogruarese, anche con il coinvolgimento delle Università presenti nelle due Regioni. L’accordo ha durata triennale ma potrà essere prorogato. L’Arlef è incaricato
della gestione operativa dell’attività.

Le due Regioni potranno collaborare per sviluppare iniziative mirate alla piena attuazione delle leggi statali e regionali istituite per la tutela della lingua minoritaria, con particolare
riferimento alla componente linguistica friulana presente nel territorio portogruarese del Veneto. Potranno inoltre favorire la cooperazione tra i soggetti firmatari per la salvaguardia del
patrimonio linguistico e culturale della componente friulanofona in Veneto e venetofona in Friuli Venezia Giulia. Il friulano potrà essere proposto come attività integrativa nelle scuole dei comuni
interessati, così da promuoverne la conoscenza e l’uso della sua grafia ufficiale. Infine, le due Regioni potranno supportare le amministrazioni locali, gli enti, le società pubbliche e le
associazioni di categoria nell’attuare progetti per la promozione della lingua minoritaria, il recupero del patrimonio lessicale desueto e la pratica del polilinguismo.

Per parte propria la Regione Veneto, sottolinea l’assessore alla sanità e sociale, ai flussi migratori e alle minoranze linguistiche, si impegna a sviluppare, di concerto con il Friuli
Venezia Giulia e con il coinvolgimento delle amministrazioni locali, iniziative di sostegno delle minoranze linguistiche, della storia e della cultura veneta nel territorio friulano, anche mediante
l’attuazione di progetti statali e comunitari.

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