Economia - pubblicata il 22 Giugno 2023
Fonte: ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti
Sottotono rispetto alla media regionale l’export di Treviso (+4,8%): dinamica negativa per elettrodomestici e mobili, in controtendenza positiva macchinari e carpenteria metallica.
L’export di Belluno cresce del +17,1%, grazie all’occhialeria ed ai macchinari.
Inversione di segno per l’import sia a Treviso (-9%) che a Belluno (-9,9%)
Treviso, 20 giugno 2023
Commento sui dati dell’interscambio con l’export del Presidente Mario Pozza
I dati sull’interscambio delle nostre province nei primi tre mesi del 2023 – commenta Mario Pozza, Presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno|Dolomiti – evidenziano ancora dinamiche positive, ma in rallentamento e condizionate: in parte dal ciclo congiunturale meno effervescente a livello internazionale e in parte dal rallentamento dei prezzi all’import. Belluno, ad ogni modo, continua a crescere del +17,1%, grazie all’occhialeria e ai macchinari. La dinamica export di Treviso (+4,8%) risulta sottotono rispetto alla media regionale, a causa dell’elettrodomestico e del legno-arredo. In controtendenza positiva macchinari e carpenteria metallica.
Preoccupa, in particolare – continua il Presidente – l’indebolimento della domanda americana e di molti dei nostri principali partner europei, in primis la Germania. Non va dimenticato, inoltre, che non si intravedono ancora vie d’uscita alla guerra in Ucraina che continua a generare uno scenario di incertezza.
E’ interessante la tenuta dell’industria dei macchinari, specchio della domanda di beni d’investimento. Ciò significa – evidenzia Pozza – che permane una richiesta di aggiornamento tecnologico dei processi produttivi, forse anche connesso alla riorganizzazione delle catene del valore per effetto della guerra come della pandemia. Questa traiettoria di cambiamento dell’organizzazione produttiva è assolutamente da monitorare.
Il quadro generale
La decelerazione degli scambi mondiali in volume osservata nell’ultimo trimestre del 2022, dopo una lunga fase di crescita, si è protratta nel primo trimestre dell’anno: il World Trade Monitor del CPB Netherlands Bureau for Economic Policy Analysis ha stimato una flessione del commercio mondiale in volumi nel primo trimestre del 2023 del -0,9% rispetto al trimestre precedente, dopo un calo del -2,0% nell’ultimo trimestre dello scorso anno.
Se da un lato sono migliorate le condizioni dell’offerta grazie all’attenuarsi dei rincari dei prezzi energetici e delle pressioni sulle catene di fornitura, d’altro lato la domanda internazionale, ed in particolare quella americana e di altri Paesi avanzati, si sta indebolendo per il persistere dell’inflazione di fondo che limita il potere d’acquisto delle famiglie e ha spinto diverse autorità monetarie ad un percorso di crescita dei tassi d’interesse. Anche la domanda cinese, dopo la recente riapertura post politica zero-Covid, è rimasta debole, mentre le esportazioni del Paese sono riprese con vivacità (che significa meno domanda per le altre economie). A ciò si aggiungono: le recenti incertezze legate alle turbolenze nel settore bancario, le diverse tensioni geopolitiche in atto e il protrarsi del conflitto Russia-Ucraina.
Questo scenario di rallentamento era già stato anticipato dall’andamento della raccolta ordini dall’estero, sia a livello nazionale che territoriale. Trova ora ulteriore conferma in questi dati relativi all’interscambio commerciale, di fonte Istat, relativi al primo trimestre del 2023: l’export nazionale continua a crescere (+9,8% rispetto allo stesso periodo del 2022), ma in attenuazione rispetto al +22% dello scorso anno (che peraltro era “gonfiato” dall’effetto prezzi, oggi non del tutto sparito). Le importazioni in valore, invece, si mantengono stazionarie, mentre il tasso di crescita registrato a inizio 2022 era del +42,8% (palesemente condizionato dai rincari degli energetici e delle materie prime).
L’attenuata crescita delle esportazioni su base annua e la contrazione delle importazioni risultano diffuse fra i territori, anche se con intensità diverse.
Guardando in particolare al Veneto, nel primo trimestre del 2023 l’andamento appare sostanzialmente in linea con la media nazionale: su base annua le esportazioni in valore crescono del +9% (ma l’anno precedente la crescita era del +19,5%), mentre le importazioni in valore registrano una contrazione del -3,8% contro il +44,2% registrato nei primi tre mesi del 2022.
L’analisi dell’interscambio in quantità sul fronte delle esportazioni evidenzia che alla crescita in valore meno vivace su base annua corrisponde anche una contrazione delle quantità, che, tuttavia, mostrano una lieve inversione di tendenza su base congiunturale (vedi sotto, grafico a sinistra).
Esportazioni venete in valore e in quantità
Serie storica trimestrale per numeri indice (Base: I trimestre 2019=100) |
Variazioni percentuali tendenziali |
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Fonte: elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso – Belluno su dati ISTAT Coeweb
Anche sul fronte delle importazioni si osserva una contrazione delle quantità, ma il differenziale fra valori e quantità si riduce, evidenziando i primi effetti del rientro dei prezzi delle commodities, ed in particolare degli energetici.
Importazioni venete in valore e in quantità
Serie storica trimestrale per numeri indice (Base: I trimestre 2019=100) |
Variazioni percentuali tendenziali |
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Fonte: elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso – Belluno su dati ISTAT Coeweb
L’andamento dell’interscambio regionale fa sintesi di performance provinciali accomunate da una più o meno accentuata contrazione delle importazioni in valore (fa eccezione Verona), ma con risultati più differenziati sul fronte delle esportazioni: crescono più del dato medio regionale le esportazioni di Verona (+12,6%), Padova (+12,2%), Venezia (+14,3%) e Belluno (+17,1%), mentre Rovigo, Treviso e Vicenza si fermano rispettivamente al +6,1%, +4,8% e +5,2%.
L’interscambio commerciale della provincia di Treviso
Nel primo trimestre 2023 le vendite all’estero delle imprese trevigiane hanno superato di poco i 4,1 miliardi di euro, per un incremento del +4,8% rispetto al primo trimestre del 2022, quando la crescita era del +18% (il 2022 si era chiuso con un guadagno complessivo del +13,3%).
L’import trevigiano nei primi tre mesi dell’anno ammonta a quasi 2,4 miliardi di euro, con una flessione del -9% rispetto ai primi tre mesi del 2022 quando registrava una crescita del +45,9%, e un 2022 che nel complesso ha visto una crescita delle importazioni del +28,9%.
Guardando all’export dei settori si evidenziano le seguenti dinamiche:
Le esportazioni di prodotti tessili e abbigliamento crescono del +15,1% contro il +21,1% di inizio 2022 e quelle di calzature aumentano su base annua del +11,8%, ma crescevano del +16% nel primo trimestre dell’anno precedente. Le esportazioni di bevande (quindi Prosecco) aumentano più della media provinciale (+12,6%), ma crescevano del +32,2% nel primo trimestre 2022. Contribuiscono all’incremento soprattutto le vendite negli Stati Uniti e, intra unione, in Germania. Più in linea con la media provinciale le vendite di prodotti alimentari: +5,8%.
Guardando, in generale, ai mercati di sbocco, si osservano dinamiche di rallentamento analoghe tra vendite intra-Ue ed extra-Ue, con l’eccezione, in positivo, delle vendite verso gli Stati Uniti (+9,4%), la Turchia (+73,2%) l’India (+62,7%) e il Messico (+48,8%), e in negativo per Cina-Hong Kong e Russia (per restare ai principali mercati). La performance verso gli Stati Uniti è stata positiva in particolare per bevande e macchinari; negativo, invece, l’andamento per i mobili. Il bilancio positivo per Turchia e India è dovuto principalmente alle maggiori vendite di macchinari.
Con riferimento all’import, la contrazione in valori è condizionata soprattutto dai minori acquisti di elettrodomestici (-34,7%), prodotti della metallurgia (-26,6%), prodotti chimici, farmaceutici e fibre sintetiche (-17,5%), macchinari (-14,9%) e prodotti in gomma o plastica (-25,3%). Contrazione che, in termini di mercati di approvvigionamento, insiste in particolare sulla Cina-Hong Kong (-32,7%, -162 milioni di euro).
TREVISO. Esportazioni e Importazioni per principali voci merceologiche
ESPORTAZIONI
Totale settori
Gennaio-marzo 2023 (provvisori) Migliaia di euro |
gen.-mar. 2023 / gen.-mar. 2022 |
gen.-mar. 2022 / gen.-mar. 2021 |
4.129.935 |
+4,8 |
+18,0 |
di cui:
IMPORTAZIONI
Totale settori
Gennaio-marzo 2023 (provvisori) Migliaia di euro |
gen.-mar. 2023 / gen.-mar. 2022 |
gen.-mar. 2022 / gen.-mar. 2021 |
2.398.075 |
-9,0 |
+45,9 |
di cui:
Fonte: elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso – Belluno su dati ISTAT Coeweb
L’interscambio commerciale della provincia di Belluno
Nel primo trimestre 2023 le vendite all’estero delle imprese bellunesi hanno sfiorato gli 1,4 miliardi di euro, per un incremento del +17,1% rispetto al primo trimestre 2022 quando crescevano del +28,3%. L’import bellunese nei primi tre mesi dell’anno è prossimo ai 300 milioni di euro, in flessione del -9,9% rispetto allo stesso periodo del 2022, quando cresceva del +48,7%.
Come noto, oltre il 74% dell’export bellunese è realizzato dall’occhialeria (oltre 1 miliardo di vendite nel trimestre) per un incremento del +20,5%. Oltre i due terzi delle esportazioni del settore sono proiettate nei mercati extra-Ue (+20,9%). Negli Stati Uniti, primo mercato di riferimento con un peso del 30% sulle esportazioni provinciali del settore, le vendite crescono del +7,2% su base annua, ma nel 2022 la crescita era in doppia cifra. Maggiori contributi vengono in questo primo periodo dell’anno dalle vendite verso la Turchia, che raddoppiano su base annua, e da quelle verso Cina-Hong Kong (+60,7%). All’interno dell’Unione Europea le vendite aumentano del +19,9%. Si distinguono per dinamica le esportazioni verso Francia (+22,6%) e Spagna (+27,8%), mentre risulta meno vivace la crescita verso la Germania (+13,2%), secondo partner commerciale intra-Ue.
Al netto dell’occhialeria l’aumento su base annua dell’export bellunese è stato del +8,4%, risultato al quale hanno contribuito dinamiche settoriali differenti che si possono riassumere in:
Guardando ai mercati di sbocco delle esportazioni provinciali, al netto dell’occhialeria, i contributi maggiori alle vendite nel periodo provengono, intra-Ue, da Francia (+19,1), Germania (+11,6%) e Polonia (+27,3%), ed extra-Ue, dalle vendite triplicate verso Israele.
Sul fronte dei mercati di provenienza, il principale mercato di approvvigionamento della provincia bellunese rimane Cina-Hong-Kong: pesa per oltre un terzo delle importazioni provinciali (in particolare, occhialeria), conosce una flessione su base annua del -12,9%. Va inoltre segnalata la contrazione dell’import dai Paesi Bassi (-36%). In controtendenza positiva i flussi in arrivo da Spagna (+23%) e Croazia (+67,7%).
BELLUNO. Esportazioni per principali voci merceologiche
ESPORTAZIONI
Totale settori
Gennaio-marzo 2023 (provvisori) Migliaia di euro |
gen.-mar. 2023 / gen.-mar. 2022 |
gen.-mar. 2022 / gen.-mar. 2021 |
1.393.215 |
+17,1 |
+28,3 |
di cui:
IMPORTAZIONI
Totale settori
Gennaio-marzo 2023 (provvisori) Migliaia di euro |
gen.-mar. 2023 / gen.-mar. 2022 |
gen.-mar. 2022 / gen.-mar. 2021 |
295.563 |
-9,9 |
+48,7 |
di cui:
Fonte: elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso – Belluno su dati ISTAT Coeweb
a cura dell’Ufficio Studi e Statistica della
Camera di Commercio di Treviso – Belluno