Internet: competenze digitali essenziali per 7 assunti su 10 e-skill difficili da reperire per quasi il 30% delle figure ricercate Al via l’Internet Governance Forum Italia 2020


Economia - pubblicata il 08 Ottobre 2020


https://www.trevisobellunosystem.com/tvsys/img/notizie/unioncamere-nuovo-logo-2018.jpg

Fonte: ufficio stampa Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

Roma, 08 ottobre 2020
In Italia si stimano quasi 55 milioni di cittadini attivi su internet, ovvero il 92% della popolazione totale mentre per lavorare nelle imprese italiane le competenze digitali sono richieste per 7
assunti su 10, pari a 3,2 milioni di lavoratori. Ma il 28,9% di questi profili, vale a dire circa 940 mila posizioni lavorative, è difficile da trovare per inadeguatezza o ridotto numero di
candidati. Il risultato è spesso una carenza di competenze digitali per le Pmi italiane che intanto vedono un boom di imprese che vendono on line, cresciute, in 5 anni, di quasi 11.000
unità.

Sono alcuni dei dati emersi nel corso dell’Internet Governance Forum Italia 2020, il processo globale, condotto sotto l’egida delle Nazioni Unite, che favorisce il confronto e il
dibattito tra tutte le parti interessate alla Governance di Internet, organizzato quest’anno dal sistema camerale.
Se la trasformazione digitale, insomma, incalza il nostro sistema produttivo, il mercato del lavoro, secondo le rilevazioni effettuate dal sistema Informativo Excelsior nel 2019, ancora non
risponde in maniera sufficiente, visto che quando le e-skill digitali sono strategiche la difficoltà di reperimento sale addirittura al 36,4%.
Sono impegnata, ha affermato la Ministra per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano, affinché una parte delle risorse del Recovery Fund,
istituito dall’Unione Europea per mitigare i danni causati dal Covid-19 alle economie, sia destinata all’aggiornamento professionale e a migliorare le competenze digitali degli italiani. Nelle
scuole, nelle università e nei posti di lavoro. Abbiamo la necessità di rafforzare le capacità di cittadini, imprese e personale della Pubblica amministrazione nell’avvalersi di nuove
tecnologie. L’evoluzione di servizi digitali produrrà sviluppo se sarà accompagnata da una crescita diffusa delle competenze di lavoratori, professionisti e imprenditori di oggi di domani.
Un’attenzione particolare, ha aggiunto la Ministra, andrà riservata alle piccole e medie imprese e alle micro imprese.
Dobbiamo far sì che il personale delle aziende italiane e dello Stato sia all’altezza delle sfide che si pongono al Paese in un’epoca di rivoluzione tecnologica.Possiamo farlo, lo dobbiamo
fare
.
Secondo la Sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico, Mirella Liuzzi, colmare il divario digitale, al giorno d’oggi, diventa non solo un obiettivo di politica
industriale, ma rappresenta uno strumento di inclusione sociale di primaria importanza per lo sviluppo armonico del Paese. Presupposto quest’ultimo che sarà possibile solo grazie ad azioni di
responsabilità corale da parte di tutti i soggetti coinvolti, oltre che a una collaborazione sia a livello centrale che regionale, la digitalizzazione non aspetta.
La digitalizzazione delle imprese oggi può valere da 3 a 7 punti di PIL. Per questo è urgente fare un salto di qualità per superare il gap delle competenze digitali di lavoratori e imprese
allineandole alle esigenze del mercato e per colmare i ritardi infrastrutturali accumulati che ancora impediscono a tante persone, che abitano in quasi 7,9 milioni di unità immobiliari situati in
oltre 6mila comuni, di sfruttare appieno i vantaggi di internet veloce. Lo sottolinea il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, secondo il quale il fatto che per la
prima volta l’IGF venga organizzato per l’Italia dal sistema camerale testimonia il crescente ruolo di facilitatore che questo sta esercitando per la modernizzazione del Paese.
3,2 milioni di entrate con competenze digitali

Nel 2019, su 4,6 milioni di entrate programmate, le imprese ne hanno destinate 3,2 milioni a professionisti che potessero vantare skill digitali di varia natura e complessità.
In particolare, abilità tecnologiche di base, come l’utilizzo di internet e la capacità nella gestione di strumenti di comunicazione visiva e multimediale, è stata richiesta a circa 2,8 milioni
dei nuovi ingressi in azienda (il 60,4% del totale).
La capacità di utilizzare linguaggi o metodi matematici è stata ritenuta necessaria per oltre 2,3 milioni di entrate programmate, pari al 51,3% del totale.
Più contenuta ovviamente la diffusione della domanda di competenze specifiche per la gestione di soluzioni innovative: robotica, Big Data Analytics e IoT. Sono comunque oltre 1,6 milioni le
posizioni lavorative alle quali è richiesta la capacità di gestire soluzioni di Industria 4.0 (pari al 36,2% di tutte le entrate).
La capacità di utilizzare gli strumenti elementari del digitale viene vista dalle imprese come una competenza di base che le risorse debbono possedere. Queste capacità vengono richieste con un
elevato grado di importanza ormai alla totalità di figure professionali quali professori, addetti immissioni dati, riparatori di apparecchiature informatiche, tecnici web, addetti alla
contabilità e tecnici esperti in applicazioni.
La padronanza di linguaggi e metodi matematici e informatici è considerata più importante invece per le professioni che si occupano della gestione e della progettazione delle soluzioni software e
dei sistemi informatici.
Le imprese ritengono di elevata importanza infine la capacità di gestire soluzioni innovative applicando tecnologie 4.0 per le professioni tecniche e con un alto grado di specializzazione, quali
ingegneri, analisti, progettisti e amministratori di sistemi, tecnici programmatori.

Sprint di negozi online, +11mila in 5 anni
Negli ultimi cinque anni sono cresciute di quasi 11mila unità le imprese che vendono sul web,. A puntare sul negozio online sono stati soprattutto gli imprenditori del Sud, forse per
ovviare alla carenza di infrastrutture. Infatti se la Lombardia si distingue per il numero più elevato di imprese che vendono su internet (4.726), tra il 30 giugno 2015 e la stessa data del 2020
Campania e Basilicata si posizionano al top per i ritmi di crescita rispetto al resto dell’Italia (rispettivamente +25% e +26% contro +15,3% medio annuo). Un segno del cambiamento delle abitudini
di consumo che, soprattutto in epoca di coronavirus, permette agli imprenditori che commerciano sulla rete di potere contare su una marcia in più.

Più in dettaglio confrontando il segmento delle vendite web con l’intero mondo del commercio, tra il 2015 e il 2020, le imprese della vendita al dettaglio attraverso internet sono aumentate di
10.826 unità, pari ad una crescita media del 15,3% all’anno, portando a quota 24.971 il numero complessivo degli shop online. Nello stesso periodo, invece, l’insieme del settore del
commercio al dettaglio ha perso quasi 50.000 imprese.

Difficoltà reperire figure professionali con competenze digitali (quote % sul totale)

Le figure professionali a cui è stata richiesta con un elevato grado di importanza la competenza digitale di base*


Professioni

Totale entrate programmate nel 2019

% con elevata importanza della competenza

2632 – Professori di scuola secondaria superiore

11.700

100,0

4122 – Addetti all’immissione dati

9.700

100,0

6246 – Installatori, manutentori e riparatori di apparecchiature informatiche

3.800

100,0

3123 – Tecnici web

2.400

100,0

4321 – Addetti alla contabilità

25.000

100,0

3122 – Tecnici esperti in applicazioni

28.000

100,0

2214 – Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni

7.700

99,9

3125 – Tecnici gestori di reti e di sistemi telematici

3.800

99,9

3137 – Disegnatori industriali e professioni assimilate

20.600

99,9

2114 – Analisti e progettisti di software

32.200

99,7

Totale figure professionali

4.615.200

22,1

*Sono state selezionate le figure professionali con almeno 2.000 entrate programmate nel 2019.
Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2019

Le figure professionali a cui è stata richiesta con un elevato grado di importanza la capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici*


Professioni

Totale entrate programmate nel 2019

% con elevata importanza della competenza

2214 – Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni

7.700

88,9

2114 – Analisti e progettisti di software

32.200

81,1

2211 – Ingegneri energetici e meccanici

21.400

78,0

2641 – Professori di scuola primaria

5.700

76,6

3121 – Tecnici programmatori

23.400

75,8

6246 – Installatori, manutentori e riparatori di apparecchiature informatiche

3.800

74,7

2531 – Specialisti in scienze economiche

9.200

74,1

2213 – Ingegneri elettrotecnici

3.400

72,7

2512 – Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private

8.800

71,7

2115 – Progettisti e amministratori di sistemi

3.100

71,7

Totale figure professionali

4.615.200

17,3

*Sono state selezionate le figure professionali con almeno 2.000 entrate programmate nel 2019.
Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2019

Le figure professionali a cui è stata richiesta con un elevato grado di importanza la capacità di applicare tecnologie 4.0 per innovare processi*


Professioni

Totale entrate programmate nel 2019

% con elevata importanza della competenza

2214 – Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni

7.700

76,5

2114 – Analisti e progettisti di software

32.200

67,5

2115 – Progettisti e amministratori di sistemi

3.100

59,1

2215 – Ingegneri chimici, petroliferi e dei materiali

2.100

58,6

3121 – Tecnici programmatori

23.400

57,9

2211 – Ingegneri energetici e meccanici

21.400

57,0

6246 – Installatori, manutentori e riparatori di apparecchiature informatiche

3.800

54,6

2542 – Giornalisti

2.600

54,3

3125 – Tecnici gestori di reti e di sistemi telematici

3.800

52,2

3123 – Tecnici web

2.400

52,2

Totale figure professionali

4.615.200

11,5

*Sono state selezionate le figure professionali con almeno 2.000 entrate programmate nel 2019.
Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2019

Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
Distribuzione regionale delle imprese registrate 30 giugno 2020 e confronto con il 2015
Valori assoluti e percentuali


Regione

Imprese registrate al 30 giugno 2020

Variazione assoluta giugno 2020 – giugno 2015

Variazione % media annua

ABRUZZO

653

284

15,4%

BASILICATA

198

112

26,0%

CALABRIA

609

331

23,8%

CAMPANIA

3.298

1.851

25,6%

EMILIA ROMAGNA

1.824

685

12,0%

FRIULI-VENEZIA GIULIA

363

116

9,4%

LAZIO

2.946

1.285

15,5%

LIGURIA

453

185

13,8%

LOMBARDIA

4.726

2.056

15,4%

MARCHE

708

265

12,0%

MOLISE

84

39

17,3%

PIEMONTE

1.637

540

9,8%

PUGLIA

1.526

652

14,9%

SARDEGNA

385

160

14,2%

SICILIA

1.516

714

17,8%

TOSCANA

1.565

562

11,2%

TRENTINO – ALTO ADIGE

358

125

10,7%

UMBRIA

341

132

12,6%

VALLE D’AOSTA

32

12

12,0%

VENETO

1.749

720

14,0%

ITALIA

24.971

10.826

15,3%

Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

Corsi e convegni

Economia

Economic Report

Eventi

News Europa

Promo

Sport