Notizie della Camera di Commercio Italiana di Mendoza


Economia - pubblicata il 16 Ottobre 2017


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Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Italiana di Mendoza

Camera riconosciuta dal Governo Italiano ai sensi della legge 1º luglio 1970, n. 518
Membro di Assocamerestero
J. Rodríguez 1195 ( 5500 ) Mendoza – Argentina
Telefax + 54 – 261 – 429 8771 / 429 0964
E-mail: info@ccimendoza.com Web: www.ccimendoza.com


NOTIZIE DALLA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA
SETTEMBRE 2017
26º CONVENTION DELLE
CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE
TORINO, 4 al 7 novembre 2017
Organizzato da Assocamerestero e ospitati dalla Camera di Commercio di Torino,
dal 4 al 7 novembre si realizzarà la “26º Convention Annuale delle Camere di
Commercio Italiane all’Estero”.
Le 78 Camere, di 54 Paesi, che integrano la rete internazionale imprenditoriale e
commerciale più importante al mondo, manterranno riunioni con le istituzioni ed
incontri B2B con aziende italiane oltre ad analizzare le strategie congiunte per
incrementare l’internazionalizzazione dell’impresa italiana.
VISITA DI PARLAMENTARI
E’ stata realizzata nella nostra sede un incontro con il Deputato Fabio Porta,
Presidente del Comitato Permanente di Italiani nel Mondo e con il Deputato
argentino Luis Borsani, membro dell’Assemblea Parlamentare Euro-
Latinoamericana – EuroLat, che segue le trattative dell’accordo Unione Europea –
Mercosud.
Sono stati anche presenti Alberto Becchi, Sottosegretario di Sviluppo Produttivo di
General Pueyrredon; Francesco Matina, Presidente della Federazione delle
Associazioni Italiane in Argentina e Salvador Finocchiaro, Presidente di C.E.I.A.-
U.S.E.F..(Centro di Studi Italo Argentini-Unione Siciliana Emigrati e Famiglie).
Durante l’incontro sono stati analizzati temi inerenti all’accordo Unione Europea –
Mercosud e le alternative di collaborazione imprenditoriale tra l’Italia e l’Argentina.

CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA DI MENDOZA
PUBBLICAZIONE DI TRIBUNA ECONOMICA
SULL’ARGENTINA
L’ultima edizione di Tribuna Economica ha dedicato uno spazio all’Argentina ed al Brasile.
Oltre alle interviste all’Ambasciatore d’Italia in Argentina, Teresa Castaldo e all’Ambasciatore d’Argentina in
Italia, Arnaldo Ferrari, è possibile leggere le analisi dei tre Presidenti delle Camere di Commercio Italiane in
Argentina, con sedi a Buenos Aires, Mendoza e Rosario, Giorgio Alliata di Montereale, Enrique Menotti
Pescarmona e Jorge Luis Fittipaldi, rispettivamente.
Acquistabile nel portale www.etribuna.com/eportale/it/26952-tribuna-economica-edicola.
SVELANO L’ORIGINE DEI RAGGI COSMICI
Dopo dodici anni di osservazione, misurazione e analisi degli eventi del cielo, la squadra integrata da 400
scienziati di 17 Paesi e che lavora nell’Osservatorio Pierre Auger, localizzato a Malargue, al sud di Mendoza, è
arrivata ad una scoperta storica e senza precedenti dal punto di vista scientifico: i raggi cosmici (le particelle di
più alta energia consciute) non provengono dalla Via Lattea ma arrivano all’atmosfera terrestre da fuori della
nostra galassia, vuol dire dallo spazio esteriore dell’Universo.
XX RIUNIONE GiESCO
XX Riunione del Gruppo Internazionale di Esperti per la Cooperazione in Sistemi
Vitivinicoli (GiESCO) – 5 al 10 novembre a Mendoza
http://giescomendoza2017.inv.gov.ar
SEMINARIO INTERNAZIONALE
INFRASTRUTTURA DI GRANDI OPERE
7 ed 8 novembre a San Juan
www.seminarioinfraestructura.com.ar
SEMINARIO INTERNAZIONALE
ORO E ARGENTO NELL’ARGENTINA
5 e 6 dicembre presso il Sheraton Libertador – Buenos Aires
http://argentinaoroyplata.com.ar/


CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA DI MENDOZA
MANUALI SUL VINO ITALIANO
Donati dal nostro Presidente, Enrique Pescarmona, disponiamo nella bibblioteca, per poter essere consultati, le
seguenti pubblicazioni:
– Il vino in Italia, un manuale di 414 pagine, scritto da vari specialisti del settore, editato dall’Associazione
Italiana Sommelier, sulla ricca e variata vitivinicoltura italiana, la sua storia e cultura. Le differenze, le
caratteristiche ed i principali vini di ognuna delle Regioni d’Italia.
– Atlante Geologico dei Vini d’Italia, un manuale di 360 pagine, scritto da Attilio Scienza e collaboratori, sui
principali vini d’eccellenza delle diverse aree geologiche d’Italia (terreni sedimentari, di morene, metamorfici
e vulcanici).
– Grafici di degustazione sensoriale dei principali vini a Denominazione di Origine Controllata d’Italia e mappa
con tutte le aree di produzione.
– Native Wine Grapes of Italy, un manuale di 620 pagine, scritto da Ian D’Agata, chi dedicò tredici anni
intrervistando produttori, camminando vigneti, valutando vini e che culminò in questo libro magistrale,
uno dei più completi delle oltre 500 varietà di uva dell’Italia.
CHAMBER MENTORING
Il progetto punta a creare un network di manager e/o imprenditori italiani che vivono all’estero che, nel ruolo di
MENTOR, mettono la loro esperienza a disposizione di imprese italiane (MENTEE).
Il Mentor è un manager o imprenditore residente all’estero con radici italiane e conoscenza del mercato italiano,
ha esperienza in settori innovativi e una posizione manageriale in settori prioritari per i fabbisogni di upgrading
delle PMI italiane. Il Mentee sarà un imprenditore o manager di azienda italiana in possesso dei seguenti
requisiti: interessato ad aumentare la propria cultura d’impresa e sviluppare il proprio business sui mercati
esteri, dotato di forte motivazione al cambiamento e all’innovazione (anche di mercato); interessato ad ampliare
le proprie competenze personali.
Il progetto Mentoring, sotto proposta e contributo finanziario di UnionCamere, è realizzato in collaborazione tra
le 3 Camere di Commercio Italiane in Argentina con le CCIAA Bari, CCIAA Forli – Cesena, CCIAA Perugia, CCIAA
Treviso – Belluno, CEIP Piemonte, Promos Milano, Veneto Promozione.
Per maggiori informazioni: www.ccimendoza.com/programmamentoring.htm
 SETTE MANSIONI NELLE QUALI SI PERDE IL TEMPO
La quantità di mansioni pendenti merita una riflessione della forma nella quale si utilizza il proprio tempo.
SoyEntrepreneur.com ha elaborato un elenco di sette mansioni nelle quali si perde il tempo:
1. Sovraccarico di compiti amministrativi
2. Lasciare per dopo i compiti rapidi
3. Dirigere ai propri dipendenti
4. Lasciare che i successi giornalieri controllino il proprio tempo
5. Non avere una strategia chiara nelle reti sociali
6. Inchiodarsi in progetti che non promettono
7. Ripetere le stesse cose una ed un’altra volta
Richieda l’abstract del articolo presso la nostra sede.


CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA DI MENDOZA
L’ANTICA “VALLE DEL CHUTUNZO”
La Valle del Chutunzo, nella provincia di San Luis, è
stata abitata da sempre come lo attestano la quantità di
pitture rupestri nei suoi dintorni (provenienti dalla
cultura pre ceramica Ayampitín di 8.000 anni fa’). In
epoche più recenti (XVII secolo) il cacicco Lorenzo
Colocasi era signore di queste terre, dove viveva con
sua moglie Clara Chutún (suo cognome ha dato nome
alla valle) ed i loro figli Ines e Julian.
I ruscelli freschi e di correnti dolci davano vita all’albero
del dolce miele, agli uccelli ed agli animali, tutto in una
cornice dal gradevole verde delle palme Caranday in un
ambiente di pace ed armonia.
Il cacicco Colocasi aveva un sogno premonitore che si
ripeteva notte dopo notte dove appariva un uomo dai
vestiti strani, con i capelli dorati, gli occhi chiari e
parlando un’altra lingua.
Un giorno è apparso un gruppo di uomini con abiti brillanti
e “lunghi coltelli” montando dei cavalli impetuosi. Tra loro
gli occhi dell’indiano identificarono il viso del suo sogno.
Era l’anno 1673 e il personaggio era Hernando de Muñoz,
un capitano spagnolo che non ha avuto necessità di
combattere per restare in questo paradiso e non tardò in
innamorarsi di Ines. Lasciò scritto: “Ho camminato tanto e
questo è il mio luogo di gloria senza usare la mia spada.
La mia anima si riempe di tanta bellezza ed il mio spirito
gode questo cielo azzurro.La mia vita inizia ora”.
Epilogo di questa storia è che molti uomini seguirono il
primo gruppo e il sogno premonitore del cacicco diventò
realtà. Strappati dalla valle dai nuovi conquistatori,
Lorenzo Colocasi, i suoi figli Julian, Ines ed anche lo
stesso capitano Muñoz furono portati in una terra lontana
da dove non sono più ritornati.
Tempo dopo, un certo Domingo Sánchez prende
possesso di queste terre fondando la “estancia” “La
Rinconada de San Francisco”. Alla sua morte, la vedova
vende il podere e da inizio all’attuale paesello di San
Francisco del Monte de Oro.
Delle tre versioni sulla parte finale del nome, una
riferisce che in primavera i colli che circondano la valle
si riempono di perle dorate di diversi tipi di arbusti che
profumano e vestono “d’oro” i suoi versanti.
Questo ha dato origine alla designazione “Monti d’Oro
di San Francisco” e con il tempo “San Francisco del
Monte de Oro”.
Altra storia, del 1825, riguarda l’arrivo a questo piccolo
comune (all’epoca con un centinaio di abitanti) del
prete José de Oro, che porta come maestro un suo
nipote chiamato Domingo Faustino Sarmiento.
Oganizzano una scuola per insegnare a leggere e
scrivere a quei pochi cittadini. Con il tempo questo
giovanotto diventerebbe Presidente dell’Argentina
riconosciuto proprio per lo sviluppo che ha dato
all’educazione nel Paese.
Questa valle e le sue montagne con fiumi, ruscelli,
cascate e boschi fitti sono son ideali per colloro che
vogliono godere di passeggiate e sentierismo. La
zona si trova sopra una grande placca di cuarzo
cristallino di alta purezza. Insieme al cuarzo si
combinano cobalto, onice e uranio formando così un
gruppo minerario di un forte potere energetico, che
genera un’atmosfera carica di ioni negativi (alta
concentrazione di ozono) che influisce positivamente
portando le persone a sentirsi salutari e piene di
energia.


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LE GOLE DI FARA SAN MARTINO
Il versante orientale della Majella è uno dei luoghi più
selvaggi e suggestivi dell’Appennino Centrale. Le sue valli
si snodano per chilometri e racchiudono, spesso nascosti
tra ripide pareti, angoli di rara bellezza. La valle delle
Mandrelle sfocia nel più famoso vallone di Santo Spirito,
tra le più lunghe dell’Appennino però tra le meno
frequentate e conosciute. La strada per arrivare a questo
vallone parte da Fara San Martino e dopo passare per le
Gole di San Martino si può salire sul tetto della Majella, il
Monte Amaro, a quasi 2.800 m s.l.m.
Secondo l’iconografia cristiana fu Fra Martino che aprì gli
stretti valichi tra le rocce per permettere agli abitanti del
posto di raggiungere i verdi pascoli e le sorgenti più in
alto. A testimoniare il tocco miracoloso del santo ci
sarebbero i segni rotondi dei gomiti usati per aprire il
varco e lasciati sulla roccia.
Le Gole sono strettissime, lunghe un centinaio di metri
e circondate da pareti verticali di una cinquantina di
metri che in alcuni punti arrivano quasi a toccarsi.
L’impressione è di essere inghiottiti dalla terra.
Alla fine del canyon, prima di giungere sulle praterie di
alta quota, la cascata del Macellaro interrompe il
percorso. Si tratta di un salto alto circa 50 m al centro
di un anfiteatro roccioso. Poco prima di questo dei
segni di vernice indicano la direzione per poter salire
alle quote più alte. Per affrontare questa parete
occorrere essere dotati di attrezzatura alpinistica.
La cascata è un luogo recondito e poco frequentato,
così suggestivo che merita sicuramente una visita. Le
Gole sono oggi rifugio per diverse specie di uccelli tra
cui l’aquila reale e il falco pellegrino.
Dopo la strettoia, si incontrano i resti del monastero di
San Martino in Valle. Le fonti storiche attestano
l’esistenza già nel IX secolo (839) il che lo fa uno dei
primi monasteri benedettini d’Italia. Questo complesso
monastico è stato colpito da diverse alluvioni. Nel 1818
l’abbazia fu interamente seppellita da un’inondazione.
L’ultima, nel 1919, ha lasciato visibile solo una parte del
campanile. Con gli ultimi interventi è di nuovo visibile. La
storia del monastero è ancora sconosciuta. Sorge sulle
ceneri dell’antico cenobio di San Martino Eremita. Il
monastero divenne un luogo di rifugio e spiritualità.
La Majella, come quasi tutto l’Appennino Centrale è
carsico. Nei suoi valloni spesso non scorre neanche un
filo d’acqua. Tutte quella che cade sotto forma di pioggia
o neve sparisce nelle viscere della terra. Poi riappare in
qualche punto sotto forma di sorgente, a volte così
potente da formare subito un fiume.
E’ il caso del fiume Verde, proprio sotto il paese di Fara
San Martino, di enorme importanza per le attività del
paese, dove si sono sviluppate alcune delle industrie della
pasta più famose d’Italia come De Cecco, Delverde e
Cocco. Fara San Martino, famosa per questo, raramente
viene associato alle sue Gole.
La passeggiata lungo questi sentieri è molto piacevole,
senza difficoltà tecniche particolari anche se bisogna
schivare un po’ di ghiaia e massi. Il dislivello arriva ai
1.200 m e lo sviluppo complessivo arriva ai 18 km.
Questa escursione conviene farla verso fine della
primavera e durante l’estate per evitare eventuali
valanghe o cadute di pietre. Gole e canyon sono la
caratteristica principale di tutta l’area. Non ci sono ampi
panorami ma è ricca di angoli suggestivi.

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