Promo - pubblicata il 19 Agosto 2019
Fonte: ufficio stampa Giunta Regione Veneto
L’Università di Padova, con il Dipartimento di agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente (Dafne), collaborerà con la Direzione agroalimentare della Regione Veneto per
promuovere e sperimentare nuove coltivazioni e nuove varietà di luppolo, ingrediente base della filiera della birra. La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore
all’agricoltura Giuseppe Pan, ha dato il via libera all’accordo di collaborazione che vede la Regione impegnare 30 mila euro e l’Università di Padova altri 19.050 euro al fine di approfondire la
possibilità di produrre varietà autoctone del luppolo, pianta che conferisce l’inconfondibile aroma alla birra.
A tutt’oggi nel territorio nazionale non risulta iscritta nel registro delle varietà alcun tipo di luppolo. La produzione nazionale è limitata a poche centinaia di ettari, ma il consumo di
luppolo da parte dei birrifici artigianali è crescente – spiega l’assessore Pan – Sinora i birrifici hanno utilizzato perlopiù luppolo europeo, prodotto pressoché esclusivamente in Germania,
Francia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovenia e Regno Unito, in areali limitati. Il Veneto è la terza regione in Italia per numero di birrifici artigianali: se ne contano almeno 74 degli 850
censiti nella penisola da Assobirra, tra imprese di produzione diretta e brew pub. Si tratta di un settore in grande espansione, sia produttiva che commerciale, che vede la presenza determinante di
giovani imprenditori. La Regione ha inteso sostenere la produzione locale varando lo scorso anno una apposita legge ‘Promozione e valorizzazione dei prodotti e delle attività dei produttori di
birra artigianale” (legge 7/2018). La scelta di materie prime di qualità è il primo passo per garantire la produzione locale di birre artigianali di successo, originali e apprezzate dagli
estimatori.
L’accordo Regione-Università consentirà di attrezzare una struttura per la conservazione del materiale genetico prevenendo eventuali virus, e di analizzare campioni di germogli di luppolo
per valutarne le componenti aromatiche individuando in anticipo le qualità organolettiche, al fine di poter selezionare le miglior varietà da mettere in produzione per ottenere ottime birre
‘made in Italy’.