Economia - pubblicata il 19 Dicembre 2023
Fonte: ufficio stampa studi e statistica della Camera di Commercio di Treviso - Belluno|Dolomiti
L’export di Belluno cresce del +10%, grazie ad occhialeria e macchinari. Per Treviso lieve diminuzione delle vendite all’estero (-1,3%): mobili in flessione, bilancio positivo per i macchinari.
Treviso, 18 dicembre 2023
Il commento del Presidente Mario Pozza
La dinamica dell’export regionale ai primi nove mesi 2023 conosce un ulteriore rallentamento – commenta Mario Pozza, Presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno|Dolomiti – ma mantiene il segno positivo: del +0,7% è la variazione rispetto allo stesso periodo del 2022 (era del +2,8% nel primo semestre e del +8,5% nel primo trimestre).
Restano dei segnali positivi e incoraggianti: le vendite all’estero di macchinari aumentano a due cifre sia a Treviso (+10,9%) che a Belluno (+11,8%). È un segno che le imprese, in particolare in ambito europeo, stanno proseguendo nel rinnovo della propria dotazione tecnologica, per poter rimanere competitive nei mercati. Ma l’export del settore è sostenuto anche dalle economie emergenti (Turchia, Messico, India).
Il bilancio positivo dell’occhialeria, contribuisce alla crescita a due cifre dell’export bellunese (che pari a +10% su base annua) – continua Pozza.
Per Treviso – prosegue il Presidente – osserviamo invece una lieve diminuzione delle esportazioni: pari a -1,3% rispetto ai primi nove mesi del 2022. Qui pesa la flessione dei beni di consumo durevoli, e del mobile in particolare, seconda voce dell’export provinciale, che conosce nell’ultimo anno una flessione del -10,5%, ma il confronto è con un triennio precedente di crescita sostenuta, con particolare riferimento al mercato europeo.
Nonostante la frenata, il bilancio provvisorio sul 2023 possiamo considerarlo di tenuta. Ma è una tenuta – conclude Pozza – che va rafforzata con un’attività di supporto alle imprese, che il sistema camerale può offrire, nell’esplorazione dei mercati emergenti e delle relative opportunità di business. Altrettanto importante il supporto che possiamo dare sulle tecnologie abilitanti per permettere alle aziende di interagire con i mercati e le aziende leader di filiera, proiettate sui mercati esteri. Serve infatti che portiamo il maggior numero delle nostre imprese, anche piccole, dentro più aggiornati modelli di business 4.0.
Il quadro regionale
Ammonta ad oltre 61 miliardi di euro l’export veneto ai primi nove mesi del 2023, secondo i dati diffusi di recente dall’ISTAT. In rallentamento la dinamica, come atteso: la variazione tendenziale, su base annua, scende infatti al +0,7%, quando era del +2,8% nel primo semestre, e del +8,5% nel primo trimestre. Incidono diversi fattori: calo degli ordinativi, confronto con un periodo di forte espansione dell’export, inversione di tendenza dei prezzi delle materie prime e dei semilavorati. Poi vedremo anche, nell’analisi settoriale e territoriale, come questa dinamica conosca importanti differenze: Belluno beneficia delle ottime performance dell’occhialeria (+12,5%); l’industria dei macchinari, a livello regionale, riesce a mettere a segno una variazione del +11% (sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso).
Nel periodo considerato risultano in calo anche le importazioni venete: del -9,8% in valori, e del -3,1% in quantità. Risultato questo che incorpora oltre che il rallentamento generale della domanda, anche una normalizzazione delle catene globali di fornitura, con conseguente riduzione della pressione sui costi delle materie: giusto un anno fa si osservava un importante divario fra acquisti dall’estero in valore ed acquisti in quantità: l’import regionale, comprensivo anche degli energetici, cresceva del +37,5% in valore e del +6,4% in quantità.
L’interscambio commerciale della provincia di Treviso
Nei primi nove mesi del 2023 le esportazioni trevigiane hanno superato i 12 miliardi di euro. La dinamica su base annua delle vendite all’estero vede la conferma di tendenze già osservate in occasione del rilascio dei dati relativi al primo semestre.
Dal confronto con gennaio-settembre 2022 si rileva una variazione con lieve segno negativo (-1,3%), ma permane un risultato in positivo rispetto al periodo pre-covid gennaio-settembre 2019 (+18,9%).
La dinamica su base annua dell’export trevigiano accomuna, per segno ed intensità, sia le vendite destinate all’area europea che extra Ue 27: per entrambe la variazione è del -1,3%. Ma traiettorie differenziate si osservano all’interno di queste due macroaree. Per l’Unione Europea il segno negativo accomuna quasi tutti i principali mercati, in particolare la Germania, primo partner commerciale della provincia di Treviso con quasi il 15% delle vendite realizzate nei primi nove mesi, che sconta una variazione del -2,6%. In controtendenza il mercato francese, secondo partner con oltre il 12% dell’export provinciale, che vede un aumento delle vendite del +3,7% rispetto a gennaio-settembre 2022. Le vendite extra Ue 27 risentono in particolare della flessione del mercato nordamericano (per gli Stati Uniti pari al -5,5% e per il Canada pari al -16,8%), del mercato britannico (-9,6%) e di quello cinese (-7,8%). Prosegue dall’altro lato l’ottima performance verso Turchia (+46,1) e Messico (+51,7%).
Le importazioni provinciali ammontano a quasi 6,9 miliardi di euro, in diminuzione del -8,9% rispetto all’analogo periodo 2022. La flessione, lo diciamo subito, incorpora un allentamento abbastanza generalizzato dei prezzi delle materie prime e dei semilavorati: il dato ultimo rilevato, ad ogni modo, si colloca ancora nettamente sopra il valore del periodo corrispondente pre-Covid (+31,8% rispetto ai primi 9 mesi 2019).
Dall’analisi per mercati di approvvigionamento si osserva una riduzione, in valore, degli acquisti provenienti dall’area extra Ue 27 (-15,5%) ed in particolare dalla Cina (-19,7%). Le importazioni dall’Unione Europea, mercato dal quale proviene oltre il 62% degli acquisti delle imprese trevigiane, registrano una variazione negativa pari al -4,3%, che riflette in particolare la flessione dell’import dalla Germania (-3,9%), cresce invece il valore delle importazioni dalla Romania (+4,2%) e dalla Francia (+6,6%).
L’interscambio della provincia di Treviso per settori
L’analisi delle esportazioni per settori conferma il bilancio positivo per i beni di investimento: le vendite di macchinari, in particolare, prima voce dell’export provinciale, sono aumentate sia su base annua (+10,9%) che rispetto ai primi nove mesi del 2019 (+19,2%). È un risultato che, come si era già avuto modo di osservare anche nello scorso monitoraggio, conferma l’esigenza da parte delle imprese di un ricambio del parco tecnologico per rimanere competitivi nei mercati. La crescita dell’export di macchinari è diffusa, anche se con intensità variabile, alla maggior parte dei principali mercati di destinazione: le vendite destinate all’Unione europea crescono del +7,7%, quelle destinate ai mercati extra Unione del +15%. All’interno dell’Unione europea si osserva una tenuta delle esportazioni verso i primi due mercati di riferimento, che da soli rappresentano oltre il 20% dell’export del settore: il mercato tedesco registra un +2% su base annua, quello francese rimane sostanzialmente stabile rispetto ai primi nove mesi del 2022. Aumenti a due cifre si riscontrano invece verso la Romania (+56,6%), la Svezia (+35,2%) e la Polonia (+24,2%). Per l’area extra Ue 27 crescono le vendite di macchinari dirette in Turchia (+43,7%) e Messico (+147,3%), in recupero le esportazioni destinate all’India (+72,3% rispetto al 2022, ma ancora al di sotto dei livelli pre-Covid, -47,8%).
Dal confronto con i primi nove mesi del 2022 si rileva un aumento del valore delle esportazioni anche per la carpenteria metallica (+9,7%), con dinamiche particolarmente sostenute verso i mercati tedesco (+29,5%), francese (+19,1%) e verso gli Stati Uniti (+23,5%).
Analogo segno ed intensità accomunano i settori che compongono il comparto alimentare: la variazione su base annua è del +3,9% per i prodotti alimentari e del +3,7% per le bevande. In controtendenza, per l’export di bevande, in particolare il mercato statunitense che vede una flessione del -14,1% su base annua.
L’export del tessile-abbigliamento in ambito Ue conosce una flessione del -1,6% con la Francia in controtendenza positiva (+18,5%); in ambito extra-Ue (variazione tendenziale media del +3,1%), spiccano le dinamiche export verso la Russia (+48,8%) e la Turchia (+43,6%). Analoghe traiettorie si evidenziano per la calzatura: flessione delle vendite per i mercati Ue (-3,4%), crescita del +8,3% per i mercati extra-Ue, fra cui si distinguono Russia (+69%, da 22 a 38 milioni di euro), Cina (+32,1%), Norvegia (+12,8%) e Corea del Sud (+21,9%).
Le vendite volgono al negativo per:
Con riferimento alle importazioni si osservano variazioni percentuali su base annua più negative del dato medio (-8,9%) in particolare per gli acquisti di prodotti in gomma o plastica (-24,8%), prodotti chimici e farmaceutici (-21,8%), prodotti metallurgici (-20,4%), prodotti tessili-abbigliamento (-10,7%) e macchinari (-9,7%).
L’interscambio commerciale della provincia di Belluno
Nei primi 2023 le esportazioni bellunesi hanno superato i 4 miliardi di euro, con un aumento su base annua del +10%. Come noto, i 2/3 dell’export bellunese sono determinati dall’occhialeria. Nello stesso periodo le importazioni delle imprese bellunesi sono state di quasi 873 milioni di euro, in flessione del -8% rispetto ai primi nove mesi 2022.
Le vendite all’estero dell’occhialeria ammontano ad oltre 3 miliardi di euro nei primi nove mesi, con un aumento del +12,5% sul 2022 (+11,6% in ambito extra-Ue dove si concentrano i due terzi delle esportazioni). Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato per il settore: il 30% delle vendite complessivamente realizzate all’estero è destinato a questo mercato, che accusa una lieve flessione del -0,5%. Una dinamica espansiva, con variazioni percentuali significativamente superiori al dato medio si osservano in particolare per le esportazioni dirette in Turchia (+102,6%), Cina e Hong Kong (+37,6%), Emirati Arabi (+28,6%) e Messico (+23,6%). In ambito Ue più si intensificano i flussi verso il Portogallo (da 36 nel 2022 a 43 milioni di euro nel 2023) la Polonia (da 32 a 40 milioni di euro). Bilancio in positivo anche per i primi tre partner europei: Francia +14,8%, Germania +12,9%, Francia +3,7%, Spagna +16,9%.
Al netto dell’occhialeria l’aumento su base annua dell’export bellunese è cresciuto del +3,2%, risultato al quale hanno contribuito in particolare le vendite di macchinari (+11,8%, incremento distribuito, in particolare, fra i principali partner dell’Unione europea con l’eccezione della Spagna) ed i prodotti di elettronica e le apparecchiature di precisione (+1%, crescono in particolare nell’ultimo anno le vendite dirette verso la Francia e la Germania), di prodotti chimici e farmaceutici (+23,6%, con equa distribuzione fra l’area dell’Unione europea e l’area extra Ue 27). In contrazione, rispetto ai primi nove mesi 2022, le esportazioni di prodotti tessili e di abbigliamento (-27,7%) e di prodotti in gomma o plastica (-6,5%).
Con riferimento ai mercati di approvvigionamento delle imprese bellunesi, il principale partner commerciale rimane Cina e Hong Kong, mercato dal quale proviene oltre il 35% delle importazioni provinciali (occhialeria in particolare) e che vede una flessione su base annua del -20%. In controtendenza positiva la dinamica degli acquisti in particolare dalla Croazia (15,7%), per i mercati infra Unione, e, per l’extra Ue 27, dal Brasile (+101,9%) e dal Vietnam (+30,9%).
a cura dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti